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Covid, il Nobel Beutler: «Il virus continua a mutare, l’umanità si prepari ad altre pandemie»

17/10/2020 09:22 - Aggiornamento 17/10/2020 09:28

«Non sarà l’ultima pandemia con le caratteristiche che stiamo vivendo: l’umanità sarà colpita ancora con la stessa violenza e, chissà, forse ancora di più. Dobbiamo, quindi, fare tesoro, adesso, di ciò che stiamo imparando: il SARS-CoV-2 è stato il campanello d’allarme necessario per metterci in riga di fronte alle prossime grandi zoonosi», così Bruce Beutler, premio Nobel per la Medicina nel 2011, noto immunologo statunitense ha chiuso il suo intervento alla 6° edizione del Festival della Scienza medica, tenuto a Bologna, sabato 17 ottobre. «Per vincere la battaglia contro il Sars-CoV-19 dobbiamo concentrarci sullo studio dell’immunità acquisita, che è specifica e selettiva, così da progettare vaccini sicuri al 100%», ha rimarcato il professore, che ha concesso una lunga intervista a “Repubblica”. 

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Beutler

Covid, il Nobel Beutler: «Il virus continua a mutare, l’umanità si prepari ad altre pandemie»

La SARS-CoV-2 un virus pericoloso, subdolo. Ma perché? «Essendo un virus a Rna ha una debole attività di “correttore di bozze”: ogni volta che si replica commette errori e non è in grado di ripararli tanto efficacemente quanto le cellule a Dna. Questi errori sono mutazioni e costituiscono per il virus un vantaggio, perché, se non sono letali e si mantengono, rendono il virus stesso continuamente diverso e, di conseguenza, sfuggente al vaccino», ha spiegato Bruce Beutler, che ha fornito poi qualche informazione più tecnica utile ai lettori.

«È necessario puntare tutto sul vaccino, perché altre zoonosi come questa attuale – con il salto del virus dall’animale all’uomo – si ripresenteranno in continuazione e non possiamo contare sulle terapie. È opportuno fermare l’epidemia sul nascere. Sulla versione digitale del “New York Times” potete seguire in diretta il numero di vaccini in sperimentazione e lo stadio di avanzamento: basta digitare sulla barra di ricerca di Google il nome del giornale e “Coronavirus Vaccine Tracker*”. Le peculiarità di SARS-CoV-2 ci hanno posto un dilemma epocale: come sarebbe stato il mondo se questo virus fosse stato molto più letale, con un tasso di mortalità del 50% in tutte le fasce d’età? Dovremo imparare tutto ciò che possiamo da questa pandemia e da come la vinceremo», ha chiarito l’immunologo.

Beutler

L’immunologo statunitense: «L’unica risposta è la ricerca scientifica su vaccini che offrano un’immunità efficace e sufficientemente duratura»

Il professor Bruce Beutler, insignito del Premio Nobel per la Medicina per gli studi sull’immunità innata, ha fatto poi il punto sui vaccini: «Attualmente l’immunità acquisita degli anticorpi prodotti dai vaccini in sperimentazione è ancora troppo breve e non sta al passo delle mutazioni del virus. È una realtà che, tra l’altro, rende l’immunità di gregge una chimera. Ma arriveremo comunque al vaccino: lo dovremo fare perché pandemie così violente saranno sempre più frequenti».

Il lockdown nazionale può essere una soluzione realistica per ciascun paese? «La necessità di isolare i vettori può entrare in conflitto con i valori e le leggi di una società e, inoltre, non è sempre possibile arginare l’attacco di virus a trasmissione orale e per contatto come questo. Va detto che un periodo asintomatico relativamente lungo, durante il quale è possibile la trasmissione, come nel caso di SARS-CoV-2, e la mancanza di un test rapido, fanno in modo che i soggetti possano portalo ovunque prima che mostrino i segnali. L’unica risposta è la ricerca scientifica su vaccini che offrano un’immunità efficace e sufficientemente duratura: per oggi e per domani», ha concluso l’immunologo. Leggi anche l’articolo —> Covid Italia i dati di oggi 16 ottobre, oltre 10mila contagi: 55 i decessi