Prima si era detto che il Covid-19 non era altro che un’influenza; poi si è capito che era un nemico subdolo, invisibile, di cui però ancora oggi, a distanza di mesi, si sa poco e niente. In estate per qualche esperto il Coronavirus risultava «clinicamente morto», frase mal recepita da alcuni, con cui si intendeva dire che i ricoverati in terapia intensiva non c’erano più. Ora però l’epidemia di Wuhan è tornata a colpire duro e con essa ha ripreso l’andirivieni in tv di virologi e infettivologi, esponenti del panorama scientifico, di cui però gli Italiani cominciano a dubitare. Colpa forse del non sentire comune di medici e professori: non c’è stato un parere unanime da parte degli scienziati. Diciamola francamente, in questi mesi, si è detto tutto e il contrario di tutto. Una lucida analisi a tal proposito arriva dal direttore del Tg La7 Enrico Mentana, che chiede a gran voce che vengano condivisi i documenti del Comitato Tecnico scientifico.
leggi anche l’articolo —> Conte, lockdown nell’aria: «Rispettare le misure, altrimenti dovremo chiudere tutto»
Covid, Enrico Mentana: «Italiani sono elettori, non bambini a cui nascondere la realtà»
«Il virus resta attaccato alle superfici»; «Mascherina all’aperto sì perché il Covid è nell’aria», «Mascherina all’aperto no, solo quando in vicinanza di altri»; «Scuola il posto più sicuro del mondo»; «Ascensori, mezzi pubblici e supermercati fonte di contagio». Sono soltanto alcune delle frasi che abbiamo sentito da febbraio scorso in avanti. Dichiarazioni a volte contraddittorie dette nei vari salotti tv e talk show e bisogna ammetterlo: una buona dose di errore l’abbiamo anche noi redattori e giornalisti, spesso chiamati a riportare le parole di virologi, senza curarci troppo degli effetti devastanti sulle persone. Un’isteria, una sorta di violenza psicologica, che non fa del bene a nessuno. Anche perché siamo tutti consapevoli che l’emergenza sanitaria non è più grave di quella economica: le scene da guerriglia di Napoli e Milano dimostrano che la rabbia monta, che lo spettro delle povertà fa paura.
«Sarebbe bene in Italia parlare il linguaggio della verità»
Cosa chiedono gli Italiani dunque? Trasparenza, dati alla mano. In altre parole essere resi partecipi di quanto sta accadendo. E lo spiega chiaramente in un post su Facebook Enrico Mentana: «Nessuno lo vuole, tutti dicono che darebbe la mazzata definitiva al paese. Ma nell’ambito governativo e parlamentare non c’è chi non sappia che stiamo andando dritti verso il lockdown. Del resto Macron lo proclamerà già stasera, la Merkel lo proporrà oggi al governo, in Gran Bretagna stamane il Guardian lo indica come inevitabile conseguenza dell’attuale trend, citando gli scienziati». Sempre il giornalista scrive: «In tutti questi paesi il virus si è ripresentato più forte di prima, e a differenza della prima ondata senza zone franche, su tutto il territorio. E allora sarebbe bene anche in Italia parlare il linguaggio della verità, e spiegare da subito che mettere un paese in coma farmacologico per alcune settimane può essere l’unica strada per evitare una catastrofe sanitaria ben peggiore. E per favore, condividiamo i documenti del comitato tecnico scientifico. L’opinione pubblica è composta dai cittadini, cioè gli elettori di chi decide, non da bambini a cui bisogna nascondere la realtà della situazione». Una richiesta che verrà accolta? Purtroppo spesso ci dimentichiamo che il virus non ha gambe, si muove con noi. E deriva dal nostro senso di responsabilità spezzare la catena dei contagi. Leggi anche l’articolo —> Covid Italia, Pregliasco: «56% dei contagiati è asintomatico. Primi miglioramenti tra 8 giorni»