Covid Italia, contagi e ricoveri in calo, quattro regioni oggi, lunedì 21 febbraio 2022, tornano in zona gialla. Rimane in arancione invece il Friuli Venezia Giulia. Intanto è arrivato il via libera alla quarta dose di vaccino “nei soggetti con marcata compromissione della risposta immunitaria”, come si legge nella circolare del ministero della Salute, che segue il parere della Cts dell’Aifa. Facciamo il punto sulla situazione epidemiologica nel nostro Paese.
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Covid in Italia, dati in miglioramento: quattro regioni da oggi in zona gialla
È in calo il numero dei contagi Covid e quello dei ricoveri in Italia. Gli ultimi dati hanno determinato un cambiamento della colorazione regionale. Da oggi lunedì 21 febbraio quattro Regioni passano dalla zona arancione a quella gialla, in base ad una nuova ordinanza del ministro della Salute. Si tratta di Abruzzo, Marche, Piemonte e Valle d’Aosta. Resta in zona arancione il Friuli Venezia Giulia. Prosegue speditamente la campagna vaccinale. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ieri, in occasione del suo intervento alla seconda Giornata nazionale del personale sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato, organizzata dalla Fnomceo, ha detto: “Ci sono numeri che passano con indifferenza, ma ad oggi abbiamo somministrato in 13 mesi e mezzo 133 milioni di dosi di vaccino. Lo può fare solo una grande Paese, un grande Servizio Sanitario Nazionale fatto di donne e uomini impegnati ogni giorno sul territorio”. E ancora: “Oggi il 91% della popolazione sopra ai 12 anni si è vaccinata, è una straordinaria adesione che ci sta mettendo nella condizione di piegare la curva senza chiusure generalizzate”.
Via libera alla “quarta dose” per gli immunodepressi
Intanto via libera alla dose di richiamo di vaccino “nei soggetti con marcata compromissione della risposta immunitaria”. Essa stabilisce che la somministrazione avvenga non prima di 4 mesi dopo l’ultima dose ricevuta. La circolare prevede la raccomandazione “ai soggetti con marcata compromissione della risposta immunitaria, per cause legate alla patologia di base o a trattamenti farmacologici e ai soggetti sottoposti a trapianto di organo solido”. Inteso come “richiamo (booster) di un ciclo vaccinale primario articolato su tre dosi (…) purché sia trascorso un intervallo minimo di almeno 120 giorni dalla dose addizionale”. Leggi anche l’articolo —> Covid, Crisanti: “Meno rischioso riaprire l’Italia oggi che durante l’estate”