«Stiamo monitorando la situazione dei contagi. A Milano crescono, ma siamo la Regione che fa più tamponi. I rischi maggiori non vengono dalla scuola bensì da trasporti e movida. Tuttavia, i lombardi sono responsabili». Così Melania Rizzoli, ex deputato di Forza Italia, assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro nella giunta lombarda di Attilio Fontana, nonché medico di professione, ha rilasciato un’intervista all’HuffPost in cui ha parlato dell’emergenza Coronavirus.
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Covid, Melania Rizzoli: «Rischi maggiori non vengono da scuola, ma da trasporti e movida»
A proposito della situazione nel milanese Melania Rizzoli ha detto: «Stiamo monitorando l’aumento dei contagi. Nell’ultima settimana sono in crescita continua e abbiamo superato i mille casi. L’aumento riguarda soprattutto Milano e zone limitrofe. Ma nessuno fa un numero di tamponi così alto come noi: oscilliamo tra 25mila e 35mila al giorno. Mappiamo il territorio e mettiamo le persone subito in isolamento fiduciario. Ricordiamoci che la Lombardia è la regione più popolosa d’Italia: ci vive un italiano su sei». L’ex deputato di Forza Italia ha parlato poi delle terapie intensive: «Non c’è nessuna criticità al momento. Abbiamo 44 pazienti, non tutti intubati, a fronte delle migliaia di marzo scorso. E i posti letto sono passati da 696 a 1800». Nel corso del suo intervento la dottoressa ha sottolineato il nodo degli assembramenti sui mezzi pubblici: «Una delle poche cose su cui sono d’accordo con la ministra Lucia Azzolina è che i rischi forti non vengono dalle scuole. Il problema sono i trasporti: treni locali, autobus, metro. Chi sta più di quindici minuti a contatto con un positivo rischia di contagiarsi anche se entrambi indossano le mascherine. E oggi i mezzi pubblici nelle ore di punta sono piuttosto pieni. L’altra fonte di pericolo, ovviamente, sono i comportamenti sociali», ha dichiarato ferma la Rizzoli.
«In Lombardia non vediamo più le polmoniti gravi dei mesi scorsi bensì sintomi più sfumati e molti asintomatici…»
L’assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro condivide la stretta del governo sulla movida: «Bisogna evitare i raggruppamenti dei giovani che oggi si vedono per bere una birra fuori dai locali o per fare un passaggio ai Navigli. Le regole contro la pandemia sono tre e molto semplici: evitare gli assembramenti, indossare la mascherina – quella chirurgica riduce i contagi del 56% – e curare l’igiene. Mi sembra che siamo diventati tutti più bravi. In Lombardia non vediamo più le polmoniti gravi dei mesi scorsi bensì sintomi più sfumati e molti asintomatici, che restano contagiosi per qualche giorno». Leggi anche l’articolo —> Dpcm ottobre 2020 retroscena, Conte furioso con Speranza: «Nè necessario né utile»