Il Coronavirus sta subendo delle mutazioni? Secondo alcuni medici di medicina generale, la risposta potrebbe essere sì: sono stati segnalati infatti dei sintomi nuovi, come le vertigini associate alla positività da covid. Fa pensare anche il fatto che alcuni pazienti si siano contagiati per più volte, anche tre, in poco tempo, nonostante la dose booster di vaccino. “L’errore di fondo è pensare che ormai circoli solo Omicron. Se così fosse, sarebbe impossibile spiegare il perché delle morti che si continuano a registrare, dato che Omicron provoca sintomi lievi”, ha spiegato Massimo Ciccozzi, epidemiologo del Campus Biomedico.
I nuovi sintomi da Covid
“Da una decina di giorni abbiamo cominciato a vedere pazienti con sintomi che non sono assolutamente quelli tipici di Omicron. Ad esempio la mancanza di gusto e olfatto, che ci fanno pensare a un ritorno di Delta. Ma anche novità, come le vertigini associate alla positività. Mai viste prima. Inoltre sono arrivati i primi casi di tripla infezione, su persone che hanno ricevuto tutte e tre le dosi di vaccino”, ha sottolineato Marco Trifogli, medico di famiglia a Colleferro nella Asl Roma 5 e del direttivo provinciale del sindacato Snami. “Abbiamo appena pubblicato uno studio su un paziente colpito da Alfa”, ha infatti sottolineato Ciccozzi, quella variante che ha piegato tutti tra il 2020 e il 2021.
I numeri sono piccoli ancora, ma non trascurabili. Secondo l’epidemiologo, tra l’altro, la variante di cui si parla adesso, la Xe, al momento non è nemmeno da prendere in considerazione poiché “non è stata ancora sequenziata. Non possiamo nemmeno definirla una variante, perché si tratta dell’unione di due ceppi affini, con la stessa contagiosità e la stessa patogenicità. Il vero problema è quello legato al sequenziamento, se vogliamo davvero anticipare le mosse del virus dobbiamo fare come l’Inghilterra, bisogna attivare una vera e propria macchina, che in modo sistematico sia capace di raccogliere le segnalazioni dal territorio e analizzarle“, ha aggiunto poi. Questo perché è necessario mettere in comunicazione i medici di medicina generale con le autorità sanitarie.
Farlo, però, sembra essere fin troppo complicato. “Richiedere il sequenziamento per un tampone è praticamente impossibile. Ho provato diverse volte a fare richiesta di un controllo approfondito al Servizio igiene e sanità pubblica della Asl. Ma non ho mai ricevuto risposta”, ha commentato Trifogli. Senza analizzarli, però, i casi anomali rimangono nell’ombra, e gli ultimi anni ci hanno insegnato che questo può essere rischioso. >> Tutte le notizie di UrbanPost
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