Vai al contenuto

Covid, quarantena e isolamento: cosa sono e cosa prevedono

26/03/2021 17:26

Quarantena fiduciaria e isolamento: cosa sono e come comportarsi. In caso di risultato positivo al tampone Covid-19 o in caso di contatto diretto con un individuo positivo al Covid-19, ognuno è tenuto obbligatoriamente a porsi in isolamento e a non abbandonare la propria abitazione. Una regola generale è quella di non andare al Pronto Soccorso, ma rivolgersi al medico curante per consigli, prescrizioni di test e farmaci sintomatici, e adempimenti burocratici.

tampone covid dopo quanto tempo

Quarantena fiduciaria e isolamento: cosa sono

Innanzitutto, un chiarimento terminologico: la circolare del Ministero della Salute del 12 ottobre 2020, ha specificato la differenza tra isolamento e quarantena. L’isolamento riguarda i casi positivi al test diagnostico, dunque infetti. Esso è quindi finalizzato a separarli dalle altre persone per tutta la durata del periodo di contagiosità. La quarantena riguarda, invece, i contatti stretti di un caso confermato che potenzialmente potrebbero sviluppare un’infezione e che per questo motivo non devono stare a contatto con altre persone, spiega l’Istituto Superiore di Sanità. Ecco come comportarsi a seconda della situazione in cui ci si trova.

Positivi asintomatici

In caso di persone risultate positive al Covid-19 ma senza sintomi, il periodo di isolamento fiduciario deve durare almeno 10 giorni dall’inizio della positività. Terminato il periodo, bisogna eseguire un ulteriore test molecolare per certificare la negatività.

Positivi sintomatici

Chi risulta positivo al tampone e con sintomi può finire il suo periodo di isolamento dopo almeno 10 giorni dalla comparsa dei sintomi e con un test molecolare con esito negativo eseguito dopo almeno 3 giorni senza sintomi (quindi 10 giorni, di cui almeno 3 senza sintomi + test).

Positivi a lungo termine

Può capitare che, nonostante la persistente assenza di sintomi, il tampone non si negativizzi e si resti positivi. Cosa fare in quel caso? Il ministero chiarisce che in caso di assenza di sintomatologia (fatta eccezione per mancanza di gusto e olfatto, che possono perdurare per diverso tempo dopo la guarigione) da almeno una settimana, potranno interrompere l’isolamento dopo 21 giorni dalla comparsa dei sintomi, anche senza tampone negativo.

LEGGI ANCHE >> Vaccinazioni, il report della “Cattolica”: sette regioni sotto la media nazionale giornaliera

LEGGI ANCHE >> “Tamponi rapidi a tutti ogni settimana”, il piano del ministro Bianchi per riportare bambini e ragazzi sui banchi

quarantena fiduciaria e isolamento

 

 

Contatti stretti sintomatici

Qualora si riscontrino sintomi dopo un contatto con un caso positivo, è bene, in questo caso, rivolgersi subito al medico curante per la valutazione della situazione e la necessità di fare un test.

Contatti stretti senza sintomi

Coloro che sono stati in contatto con casi certificati di positività devono osservare un periodo di quarantena di 14 giorni dall’ultima esposizione alla persona positiva. Il periodo può terminare anche dopo dieci giorni, terminati i quali però essere confermata la negatività tramite testi antigenico o molecolare. Nessuna quarantena né nessun test sono previsti per i contatti stretti dei contatti stretti del caso positivo. Ovvero per coloro che non hanno avuto alcun contatto diretto con il caso confermato. >> Tutte le news di UrbanPost