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Covid, zone rosse: a rischio Lombardia, Piemonte e Calabria

03/11/2020 09:16 - Aggiornamento 03/11/2020 09:32

Covid zone rosse: sono Calabria, Lombardia e Piemonte le regioni che rischiano restrizioni più severe. E’ atteso per oggi, martedì 3 novembre, il dpcm del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Il dpcm, come annunciato già ieri, dividerà l’Italia in tre categorie, in base all’indice Rt. Le regioni e le provincie candidate a diventare zone rosse sono quelle che, secondo l’Istituto Superiore di Sanità, hanno raggiunto lo scenario 4, ovvero quello «con rischio di tenuta dei servizi sanitari nel breve periodo e impossibilità di tracciare l’origine dei contagi». I dati di questo pomeriggio, tuttavia, potrebbero ancora modificare lo scenario, mostrando, si spera, i risultati dell’ultimo dpcm.

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Covid zone rosse: le resitrizioni previste

Lombardia, Piemonte e Calabria sono le regioni in cui al momento si registra un indice Rt maggiore a 2. La Calabria è a 1,66, mentre il Piemonte è a 2.16 e la Lombardia a 2.09. Anche Puglia e Liguria rimangono sotto osservazione. Nelle zone rosse, il dpcm prevede la chiusura delle attività economiche non essenziali, la didattica a distanza a partire dalla seconda media e l’obbligo di autocertificazione per gli spostamenti. Solo le industrie e le scuole rimarranno aperte. Entrerà in vigore anche il divieto di spostamento da e per le regioni classificate come “zona rossa”. A meno di comprovate esigenze lavorative, di salute o altre urgenze, da annotare sulla certificazione, non si potrà entrare nelle regioni in lockdown e non se ne potrà uscire. Rimane come sempre la possibilità di fare ritorno nel proprio domicilio: chi si trova in una zona rossa al momento dell’entrata in vigore dell’ordinanza potrà quindi lasciarla.

 

Le restrizioni per le altre zone

Le regioni con un indice di contagio tra 1,25 e 1,5, ovvero le regioni considerate meno a rischio, subiranno restrizioni a livello nazionale. Queste restrizioni vedono la didattica a distanza per tutte le scuole superiori, il trasporto pubblico con capienza al 50% (invece dell’attuale 80%), e i centri commerciali chiusi nel week-end. E’ previsto anche coprifuoco, sebbene l’orario rimanga un punto in sospeso. Si parla di orari che vanno dalle 20 alle 23. Le regioni con un indice tra 1,5 e 2 costituiranno la categoria media. Qui, oltre alle misure nazionali, si prevede la chiusura di attività quali bar e ristoranti. >> Tutte le news di UrbanPost