Crisi di governo news. Dall’inizio della sua legislatura Conte ha creato un intreccio di legami non indifferente. E proprio per questo motivo la possibilità che tutte le sue mosse abbiano l’obiettivo di strutturarsi in un partito personale è sempre più plausibile. Un’incognita, però, esiste: come la prenderebbero i compagni di merende del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle? Coloro che, fondamentalmente, gli hanno permesso di arrivare fino a qui? E su questo sorge anche la terza, essenziale, domanda: durante il discorso di oggi alla Camera in programma per le 12, accennerà un passaggio in grado di far capire a tutti che è entrato ufficialmente in campo?
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Crisi di governo news, Conte ammetterà di avere in programma la creazione di un nuovo partito?
Giocherà a carte scoperte? Lo scopriremo solamente dopo la sua arringa. Intanto, però, è certo che il Premier in questi anni si è impegnato ad allacciare numerose amicizie importanti. Arrivato tra i Palazzoni romani come un vero e proprio outsider, non ci ha messo molto a destreggiarsi tra “quelli che contano”. E sebbene sia sempre stato attento a non farsi scappare niente riguardo a un possibile partito personale, e non una mera lista elettorale, ormai il suo piano risulta essere sempre più chiaro. I rapporti, ma anche alcune scelte, poi, lo dimostrano. Inoltre, oggi più che mai servirebbe confermalo, così da dare agli ancora tanti indecisi un’orizzonte in prospettiva. “Poco ma sicuro, dal giorno dopo sarebbe una slavina verso Conte e i suoi gruppi parlamentari”, riporta infatti il retroscena a firma di Fabio Martini pubblicato su La Stampa.
Sicuramente dovrà trovare le famose parole giuste, quelle con cui dire, ma non dire, che è pronto a correre da solo. Se decidesse di farlo, comunque, darebbe sicuramente solidità ai tanti legami allacciati fino a questo momento. Legami che vanno dal Vaticano ai Servizi fino alla Procura di Roma.
Crisi di governo news, i legami di Conte
Si parla infatti non solo di Vaticano, Procura di Roma e Servizi, ma anche di Confindustria, grandi aziende partecipate, sindacati, sistemi d’informazione, grandi boiardi. Dal 2018 a oggi Conte ha saputo, astutamente, consolidare i cosiddetti “rapporti giusti”. Ma allo stesso modo, saprà trarne beneficio? Sicuramente, tutto questo lavoro è servito a far emergere non pochi “contiani”. Così come alcune nomine, oggi in particolar modo, risultano essere più studiate di quanto non si potesse immaginare. Come quella del generale Gennaro Vecchione alla guida dei Servizi, il capo della Dis diventato poi la spalla di Conte.
Ma anche quella dello stesso Arcuri, un uomo praticamente dimenticato e risorto grazie al Premier. Tra i sostenitori di Conte si sono aggiunti poi personaggi del calibro dell’ad di Poste Matteo Del Fante, ex renziano, ma anche il presidente di Enel Michele Crisostomo.
Dal Vaticano ai sindacati: i rapporti più importanti di Conte
E’ vicino al governo il presidente di Cassa depositi e prestiti Fabrizio Palermo, così come è diventato amico del presidente del Consiglio il nuovo capo dell’Anticorruzione Giuseppe Busia. Ci sono poi le relazioni più personali, come quella con il giurista Guido Alpa, suo mentore quando si tratta di giurisprudenza, nonché uomo ricco di conoscenze della “Roma che conta” e che è riuscito ad allargare il suo giro di affari, di riflesso, anche grazie al lavoro di Conte. Non bisogna dimenticare inoltre Pietro Paolin, oggi segretario di Stato del Vaticano, anche se diciamoci la verità: i legami con la sede del Pontefice oggi non sono più significativi come una volta.
Non mancano infine i rapporti con le parti sociali, un ottimo legame si è creato con Maurizio Landini della Cgil. Ma Conte pare aver già aver riservato un posto speciale a un’altra confederazione di sindacati: la Cisl. Vedremo, quindi, come il presidente del Consiglio sarà in grado di giocarsi le sue carte. >> Tutte le notizie di UrbanPost