Crisi di governo, le ipotesi per le nomine dei nuovi ministri. Mentre le consultazioni effettuate dal presidente della Camera Roberto Fico continuano, Italia Viva continua a ripetere il mantra: prima i contenuti, poi le nomine. Il dibattito sembra quindi incentrato su grandi temi come la Giustizia, il Reddito di Cittadinanza e il Mes, ma ormai il totoministri è partito.
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Crisi di governo, si parla di ministri per il possibile Conte ter
Visto che l’operazione Responsabili al momento non sembrerebbe essere riuscita nonostante l’aggiunta degli Europeisti, a Giuseppe Conte serve ancora il sostegno di Italia Viva per formare un nuovo governo. Matteo Renzi quindi potrà presumibilmente alzare il tiro delle proprie richieste, non solo da un punto di vista programmatico ma anche in merito alle nomine ai Ministeri. Renzi, nelle consultazioni con Roberto Fico, riporta Corriere.it, avrebbe chiesto almeno due ministeri, indicandone quattro: Economia, Istruzione, Infrastrutture e Lavoro.
Ipotesi per il Ministero dell’Economia
Roberto Gualtieri, ora all’Economia, è considerato troppo filo-contiano da una porzione del Pd e da Italia Viva. Sostituire Gualtieri non sembra facile, poiché candidati politici competenti in materia non se ne vedono, mentre sui tecnici circolano l’ipotesi di Fabio Panetta o di Ernesto Maria Ruffini. L’economista Fabio Panetta è stato direttore generale della Banca d’Italia, presidente dell’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni e Membro del consiglio di amministrazione dell’International Center for Monetary and Banking Studies (Ginevra) e del Consiglio direttivo dell’Istituto Einaudi per l’economia e la finanza, tra le altre cose. Dal 2020 è membro del Comitato esecutivo della Banca Centrale Europea. Ernesto Maria Ruffini, avvocato, è oggi direttore dell’Agenzia delle Entrate, dopo aver ricoperto vari ruoli tra cui quello di Presidente del cda di Equitalia. Il nome di Mario Draghi a ministro dell’Economia, e non come premier, è già circolato nei giorni scorsi. Il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, invece, appoggia ancora Gualtieri: “Per il bene del Paese alcune persone devono restare e faccio riferimento al ministro dell’Economia. Se abbiamo il Recovery fund è merito suo”. Resta da capire se i 5 Stelle e il Pd accetteranno di perdere i loro uomini in due dei dicasteri più importanti
Alla Giustizia
Lucia Azzolina è considerata a forte rischio, con il nome della dem Anna Ascani come candidata. Il nome di Bonafede è tra i più vacillanti, visto che è stata proprio l’annunciata relazione del Guardasigilli a fare scattare la scintilla della crisi. Bonafede non è gradito al Pd e a parte del Movimento. Tra i possibili sostituti appaiono Sabino Cassese, il procuratore di Milano Francesco Greco, l’ex presidente della Consulta Marta Cartabia e Andrea Orlando. Il nome più forte pare essere quello di Paola Severino, già a capo della Giustizia nel governo tecnico Monti.
Crisi di governo, ipotesi per Infrastrutture e Trasporti
Emerge l’ipotesi di spacchettare il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Per i Trasporti Graziano Delrio (Pd) e Stefano Buffagni (M5S) sono i favoriti. Italia Viva vorrebbe per Maria Elena Boschi le Infrastrutture, ma voci poco fondate la vedono addirittura all’Economia. Anche il ministero della Difesa potrebbe diventare casa di Maria Elena Boschi. Lorenzo Guerini potrebbe quindi passare dalla Difesa all’Interno. L’incastro salterebbe qualora il Movimento mantenesse il veto sulla Boschi. Il renziano Ettore Rosato potrebbe a quel punto andare al Viminale.
Crisi di governo
Il M5S potrebbe perdere anche Nunzia Catalfo al ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Al dicastero non finirebbe a un renziano, vista l’offensiva sul reddito di cittadinanza. Potrebbe arrivare invece il dem Andrea Marcucci o, se fosse considerato troppo filo-renziano, Debora Serracchiani. Stefano Patuanelli potrebbe prendere il posto di Riccardo Fraccaro come sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Mentre continua l’insistenza del Movimento per piazzare Giancarlo Cancelleri come ministro del Sud al posto di Giuseppe Provenzano. Se Alessandro Di Battista lasciasse la sua posizione severamente anti-renziana, potrebbe avere l’Innovazione o l’Ambiente. Infine, gli Europeisti avrebbero diritto a un ministero. Il più accreditato è Bruno Tabacci, alla Famiglia. >> Tutte le news