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Coronavirus, Dcpm 22 marzo 2020: il testo definitivo

22/03/2020 21:27

Coronavirus Dcpm 22 marzo 2020. Dopo un giorno di balletti e incertezze alla fine è arrivata la firma del premier Giuseppe Conte sul decreto che blocca le attività produttive giudicate non essenziali. Si tratta dell’ennesimo provvedimento messo in campo in pochi giorni dal governo per cercare di arginare l’emergenza Coronavirus in Italia.

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Coronavirus Dcpm 22 marzo 2020

Il testo rivisto dopo richieste aziende

Il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha firmato in serata il Dpcm 22 marzo 2020 che sospende le produzioni non essenziali in tutto il Paese e che contiene la lista delle attività consentite. A quanto si apprende da fonti di palazzo Chigi ieri sera lo schema del nuovo decreto e il relativo allegato con la lista delle attività  era già pronto. Ma dopo la comunicazione del Presidente del Consiglio, sono arrivate molte richieste da parte delle aziende, anche di rilevanza per il sistema Italia, che facevano presenti varie motivazioni per giustificare la necessita’ di proseguire nelle proprie attività.

Le aziende invocavano comunque il carattere essenziale delle proprie attività, la rilevanza strategica ai fini dell’economia nazionale, lo scopo comunque connesso e accessorio rispetto alle attività consentite in via principale, la funzione strumentale alla risposta sanitaria in corso. Il governo ha quindi verificato con attenzione ogni richiesta. Per tutta la notte e per tutta la mattinata di oggi al Ministero dello sviluppo economico sono stati severamente impegnati a vagliare tutte le richieste. La firma al termine di questo lavoro, nel tardo pomeriggio di oggi.

Coronavirus Dcpm 22 marzo 2020

Coronavirus Dcpm 22 marzo 2020: vietato spostarsi dal comune in cui ci si trova

Il Dcpm 22 marzo 2020 stringe i cordoni della quarantena limitando ancora di più la possibilità di spostamento dei cittadini. Al comma b) dell’articolo uno si legge testualmente che è fatto divieto “trasferirsi o spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati in un Comune diverso da quello in cui ci si trova, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute”. Per cui viene eliminata anche la possibilità di far rientro al proprio domicilio abituale o luogo di residenza, almeno fino al prossimo 3 aprile salvo ulteriori proroghe.

La lista delle attività consentite

Ecco la lista delle attività consentite, contenuta nell’allegato 1 del Dcpm 22 marzo 2020.