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Denise Pipitone richiesta di archiviazione: l’atto d’accusa della Procura nei confronti dei programmi tv che si sono occupati del caso

29/09/2021 22:57 - Aggiornamento 30/09/2021 07:51

Denise Pipitone oggi: la procura di Marsala che nel maggio scorso aveva riaperto le indagini sul giallo di Mazara, pochi giorni fa ha chiesto l’archiviazione per Giuseppe Della Chiave ed Anna Corona. Nel fascicolo di oltre 50 pagine c’è anche una chiara ed inequivocabile accusa a diverse trasmissioni televisive che da mesi si stanno occupando del caso Denise Pipitone.

Anna Corona e Giuseppe Della Chiave

La procura di Marsala punta il dito contro le trasmissioni televisive

Avrebbero, in sostanza, secondo gli inquirenti contribuito a ‘disturbare’ la nuova inchiesta ed inquinare le indagini. Come? Dando spazio a testimonianze, dichiarazioni la cui attendibilità si è poi rivelata nulla. E alimentando di fatto un circo mediatico che va avanti da anni ormai in merito a questo caso. False piste e testimoni, lettere anonime, dichiarazioni fumose e quant’altro che hanno aggiunto caos al caos.

Il procuratore di Marsala, Vincenzo Pantaleo, con i sostituti Roberto Piscitello e Giuliana Rana, hanno dunque puntato il dito contro le televisioni. Le indagini condotte dai carabinieri del comando provinciale di Trapani hanno appurato che nella casa abitata all’epoca dei fatti da Anna Corona, non vi sarebbe alcuna parete nascosta. Il racconto dei testimoni al riguardo, dunque, si sarebbe dimostrato infondato.

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La coppia di turisti che disse di aver visto Denise nell’hotel della Corona ha mentito: «Mi sono inventata tutto»

La turista che disse di aver visto in hotel, dove lavorava la Corona, una bambina in tutto simile a Denise insieme ad una donna, avrebbe mentito. «Mi sono inventata tutto, ma non riesco a trovare una motivazione per cui l’ho fatto; sarò stata suggestionata, non volevo fare del male a nessuno».

Alla coppia, marito e moglie, si contesta il reato di false dichiarazioni al pubblico ministero. La donna è stata quindi smentita dagli inquirenti, i quali hanno accertato come i due non potessero essere fisicamente in Sicilia nel giorno indicato ai magistrati. Gli accertamenti bancari e telefonici avrebbero provato che i due mentivano: non erano a Mazara del Vallo ma a Roma. (Continua a leggere dopo la foto)

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Denise Pipitone, depistaggi e false testimonianze: la tv ha danneggiato le nuove indagini sul caso?

Scrivono i pm chela vicenda di Denise “è descritta così in dettaglio che chiunque potrebbe avere il ruolo di testimone. Navigatore del web o spettatore di talk show sarebbe in grado di raccontare tutti i dettagli. Mitomani di ogni sorta e personaggi in cerca d’autore purtroppo si inseriscono indebitamente in questa vicenda ed è forte il rischio che persone innocenti vengano consegnate all’opinione pubblica come mostri da sbattere in galera”.

Molti programmi hanno continuato a seguire il caso, danneggiando di fatto il lavoro degli inquirenti.  “Il forte impatto mediatico ottenuto (dopo la ragazza russa in cerca della madre ndr), però, non si affievoliva, poiché diverse testate giornalistiche televisive, partendo da quella vicenda, reinserivano la scomparsa della piccola Denise Pipitone nella programmazione quotidiana dei loro palinsesti come fatto di cronaca di primario rilievo”.

“La rinnovata curiosità, spesso concretizzata nella ridondante diffusione mediatica di immagini del processo già concluso con la sentenza passata in giudicato o nella pretesa di una diversa e nuova interpretazione di dati processuali pure abbondantemente vagliati da Giudici si concentrava inevitabilmente sui soggetti già attinti da indagini: Anna Corona, e la figlia Alice Pulizzi, o, addirittura su persone già assolte definitivamente, come nel caso di Jessica Pulizzi”.

“L’influenza dei media è a tale punto che essi non si limitano a raccontare gli eventi piuttosto, spesso, in una gara a chi arriva prima tra diverse testate giornalistiche, a provocarli. E tali eventi hanno pure una sgradevole referenza sulle indagini in corso”.