Tenuta casalinga, una buona lettura in balcone e il pomeriggio di Diletta Leotta si trasforma nel film interminabile di migliaia di utenti Instagram. Assorta nella lettura di un libro mentre accarezza sensualmente i capelli, la giornalista sportiva si dice “In viaggio con la fantasia”. Neanche il tempo della pubblicazione che è subito delirio: “Anche noi Diletta, anche noi…”. Il pensiero è condiviso praticamente da tutti: “Date una medaglia a quest’uomo”. Poche parole per esprimere i salti più arditi della mente.
Diletta Leotta Instagram: in libertà sul balcone scatena gli ormoni
Fasciata nei micro shorts con elastico in vita Diletta scopre le gambe poste su piani differenti con fare accattivante, ma son le “congiunte” a rubare la scena. La canotta bianca aderentissima accompagna ogni curva della conduttrice: le bretelline sottilissime si uniscono in una profonda scollatura a V sul decolleté. Senza traccia di sostegno i seni della Leotta si adagiano dolcemente espandendosi nel tessuto. “C’è chi ha zoommato e chi mente”. A caccia di dettagli gli utenti sono insaziabili. Eppure è tutto così palese.
“Mi fai visitare le tue pop… Scusa congiunte?”
L’ironia dilaga sotto il post della Leotta: anche le considerazioni sono diventate oggetto di spasso per i followers. E c’è chi confessa: “Passo dopo per i commenti”, una garanzia ormai tra gli scatti di Diletta. “Sapessi quanto viaggio di fantasia con le tue foto”, “Grazie a te per il viaggio”, la mente vola. Ma la lingua non resta certo ferma. “Ecco chi mi ha fut*uti li palloni”, chiosa qualcuno con chiaro riferimento alle ‘sfere’ della siciliana. “Certe pesche”, “Cioè (una) è grande quanto la mia testa”, “Potresti produrre latte per tutta l’Italia”, oppure, “Sganciale e bombarda tutti”, “Mi fai visitare le tue pop… Scusa congiunte?”. E infine: “Pensa a tutti i poveri italiani arrapati come dei conigli e tu infierisci con queste foto”. Dunque, l’incitamento: “Viaggiate miei prodi, viaggiate!”. >> Guendalina Tavassi Instagram il decolleté è un “caseificio”, forme deflagranti: «Ma che poppe c’hai?»