Un botta e risposta senza esclusione di colpi. “Lei riconosce che Draghi è di gran lunga, oggi, la persona più autorevole in Europa e nel mondo?”, domanda Bruno Vespa. “No, non lo riconosco e non si tratta di simpatia o antipatia”, replica a diMartedì su La7 Alessandro Di Battista, che ha avuto dapprima uno scontro con l’autore del libro Perché Mussolini rovinò l’Italia (e come Draghi la sta risanando), poi con il condirettore di «Libero Quotidiano», Pietro Senaldi.
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“DiMartedì”, Di Battista Vespa botta e risposta durissimo: «Draghi? Pare si abbia paura…»
“Ho guardato i giudizi sulla stampa italiana e sulla stampa straniera nel momento in cui è stato eletto. Quelli della stampa straniera erano perfino superiori a quelli della stampa italiana, cioè ‘L’uomo che ha salvato l’euro’. Aver salvato l’euro, al di là della simpatia o antipatia per la politica, significa aver salvato l’Europa…”, la risposta di Vespa. Di Battista però ha mantenuto la sua linea contro Draghi: “A parte il fatto che quando mi si dice populista per me non è un insulto, io non credo che gli attestati di stima dei giornali esteri – molti dei quali magari anche interconnessi con il sistema finanziario – vadano di pari passo con quello che pensano le persone. Tant’è che in tutto il mondo, ma soprattutto in Italia, tantissimi cittadini neanche votano. Io dissento totalmente su questa lettura, anzi, narrazione agiografica che santifica e salvifica Mario Draghi salvatore del mondo, dell’Italia, dell’euro e di tutto quello che concerne i nostri interessi…”. “Beh l’euro, almeno quello diamoglielo no?”, ha replicato il conduttore di “Porta a Porta”. “Per l’amor di Dio, andatelo a chiedere ai greci se quella roba è stata buona o positiva. C’è sempre il rovescio della medaglia”, la sentenza di Di Battista. “No, un momento, i greci li hanno ammazzati i tedeschi”, ha sbottato il giornalista.
«Io oggi apro Repubblica e leggo il titolo ‘Tutti pazzi per la carbonara di Draghi’. Adesso è diventato addirittura chef»
Ma Di Battista ha insistito ed è passato al caso Mps: “Io mi riferisco al fatto che non ho mai visto nella storia repubblicana un tale asservimento complessivo nei confronti di un uomo, giudicato il salvatore del mondo, e del quale si dimentica il passato e le scelte scellerate”. L’ex del M5s ha detto: “Lui era Governatore della Banca d’Italia che avallò l’acquisto a prezzi assolutamente enormi di Antonveneta da parte di Mps. Questo oggi si dimentica. Io oggi apro Repubblica e leggo il titolo ‘Tutti pazzi per la carbonara di Mario Draghi’. Adesso è diventato addirittura chef, spadella…”. Qui l’intervento di Floris: “Ma lei diceva ‘aspettate l’elezione di Letta e poi vedrete Mps all’Unicredit’. Poi però non è andata così, anzi l’ha fermata Draghi…”. “Secondo me queste sono tutte manovre legate al Quirinale…”, ha tuonato Di Battista. “Va beh ma lei così spiega tutto, se ogni cosa che succede la collega a un piano oscuro che tiene insieme tanti fili…”, la replica del conduttore.
DiMartedì, scontro tra Vespa e Di Battista: interviene Senaldi
Ma Di Battista ha rincarato la dose: “A parte che bisogna vedere come andrà a finire, pare si abbia paura di criticare questo santo, questo messia, questo apostolo, per me dell’élite, che evidentemente è diventato presidente del Consiglio non soltanto per meriti di Renzi ma, per me, anche per demeriti del M5S”. Poi l’intervento in studio del condirettore di “Libero”, Pietro Senaldi, contro Di Battista: “Lei che fa a parte lamentarsi? Non si è nemmeno candidato, si presenterà alle prossime elezioni”. La risposta a muso duro dell’ex parlamentare M5S questa: “Ciò che farò della mia vita non riguarda lei. Mi interessano le battaglie, non il posto in Parlamento”.