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Don Nelson, il prete pedofilo che ha messo incinta una bambina: “L’amore arriva senza preavviso”

23/05/2020 09:42 - Aggiornamento 23/05/2020 10:03

Nelson William Montes Lizarazo, meglio conosciuto come Don Nelson. Si tratta di un ex sacerdote colombiano che per cinque anni ha abusato di una bambina di 10 anni. Le violenze sono finite solo quando la piccola Paola (nome di fantasia) è rimasta incinta. Una storia che fa venire ribrezzo, ma lascia ancora più senza parole la “giustificazione” del parroco: “L’amore arriva senza preavviso perché non ha una data sul calendario”, ha affermato il prete pedofilo. E ancora: “Non sono certo il primo uomo ad essersi innamorato di una minorenne”.

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don nelson paola

Don Nelson e le violenze

La vicenda risale a più di una decade fa, ma solo lo scorso gennaio quella bambina diventata adulta ha trovato il coraggio di rendere pubbliche le violenze subite dal parroco. In un’intervista a Caracol Radio, una delle principali emittenti radiofoniche in Colombia, ha raccontato quando sono iniziate le prime molestie da parte di Don Nelson, all’epoca seminarista nell’arcidiocesi di Bogotá. Paola viene da una famiglia molto cattolica e la parrocchia era come la sua seconda casa. “Aveva molto carisma – ha affermato – gli piaceva molto stare con i bambini, suonare la chitarra. Per noi e per le nostre famiglie non c’era nulla di male”. Quel giovane avviato al sacerdozio, però, presto si rivelerà un pedofilo. “Cercava sempre il modo di rimanere solo con me – ha proseguito Paola – gli abusi sono cominciati con dei toccamenti quando avevo 10 anni. La paura è stata fortissima perché una bambina non si immagina che un prete possa fare una cosa simile”.

Dopo questo fatto Don Nelson continua il suo percorso per diventare prete e per tre anni non vede Paola. Un attimo di sollievo che finisce bruscamente quando si rivedono. Paola ha 13 anni e questa volta Don Nelson passa alla violenza carnale. La prima è avvenuta a casa del fratello del sacerdote. “Quando siamo arrivati mi ha chiuso dentro una stanza e mi ha stuprata. Avevo paura. Volevo gridare ma lui mi ha tappato la bocca, dicendomi che non c’era nulla di male in tutto ciò, perché era ‘un disegno di Dio’, che era ‘un inviato del Signore’. La seconda volta che mi ha violentata – prosegue Paola – è stato nel seminario Mayor di Bogotà, dove alloggiava. Mi ha fatta entrare facendomi passare come sua cugina”.

don nelson paola

Finalmente giustizia

Gli abusi continuano fino al 2005 quando Paola rimane incinta. “Per me è stato uno choc – ricorda – e anche per la mia famiglia è stato molto difficile accettare che il padre di mio figlio fosse un sacerdote. È stato particolarmente duro per mia mamma che si è ammalata. I miei fratelli non hanno preso molto bene la notizia e non volevano neanche vederlo”. Tutto prosegue liscio fino a quando Paola non inizia a chiedere soldi per il mantenimento del bambino, a quel punto Don Nelson sparisce. La famiglia di Paola prova a parlare con il cardinale di Bogotà, ma tutte le lettere vengono ignorate. La giovane si rivolge così alla giustizia, ma i magistrati rifiutano le sue denunce. Sarà solo dopo un’inchiesta giornalistica sugli abusi del clero che l’Arcidiocesi di Bogotà si metterà in contatto con Paola. Nel 2018, infatti, esce in Colombia “Lasciate che i bambini vengano a me” e tra le vittime c’è anche lei. >> Arezzo, uccise figlia di 3 anni: il Pm chiede la perizia psichiatrica