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Scuola fino a giugno, i sindacati: «Rispetto per la dad. I docenti non si sono fermati»

09/02/2021 16:18 - Aggiornamento 09/02/2021 16:47

Draghi scuola – Martedì 9 febbraio 2021. L’ex dirigente della Bce avrebbe intenzione di ripartire proprio dall’Istruzione con il suo nuovo programma di governo. Al vaglio del premier incaricato l’ipotesi di allungare di un mese la permanenza tra i banchi, ma anche il potenziamento del corpo docenti. Il prolungamento dell’anno scolastico fino a giugno però ha infastidito i sindacati, che compatti, come riporta “Orizzonte Scuola” hanno voluto difendere il lavoro degli insegnanti e l’impegno degli studenti durante la didattica a distanza.

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Draghi scuola fino a giugno, i sindacati: «Rispetto per la dad. I docenti non si sono fermati»

«Le scuole dell’infanzia e del I ciclo hanno ripreso le attività in presenza dal mese di settembre più o meno regolarmente in tutto il Paese e le scuole secondarie di secondo grado hanno proseguito l’attività didattica, pur in buona parte a distanza, con impegno, dedizione e senza risparmio di energie da parte di docenti e alunni». Così Francesco Sinopoli, Segretario generale della Flc Cgil. «In tutti i casi l’offerta formativa è stata garantita nel corso dei mesi dalla fatica quotidiana di tutto il personale scolastico che si è cimentato, con modalità innovative, nella riconversione immediata della garanzia del diritto all’istruzione», ha rimarcato Sinopoli. E ancora: «La soluzione non può essere il prolungamento generalizzato del calendario. (…) Ci sono scuole che hanno la necessità del recupero e altre che non ce l’hanno».

Dello stesso avviso Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti: «Definire tempo perso il lavoro svolto durante questo difficilissimo anno pandemico significa partire con il piede sbagliato. Di tutto si può discutere. Ma sempre rispettando chi si è fatto in quattro con la Didattica a distanza. Senza, poi, dimenticare che, salvo rare eccezioni, la scuola dell’infanzia e la primaria hanno continuato con la didattica in presenza».

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«L’intervento del prof. Draghi, sul mondo della scuola, lascia perplessi», cosa pensano le organizzazioni sindacali

«Allungare a prescindere il calendario scolastico significa far credere che con la Dad la scuola ha scherzato. Siamo convinti che c’è bisogno di recuperare per tanti ragazzi che non sono stati raggiunti dai docenti per motivi tecnici e per diversità di condizione socio-economica. È chiaro che per questi casi saranno gli stessi professori ad attivare iniziative di recupero». Questa la posizione della segretaria della Cisl Scuola Maddalena Gissi.

«L’intervento del prof. Draghi, sul mondo della scuola, lascia perplessi. Nell’affermare che l’anno scolastico debba proseguire, prevedendo attività pomeridiane o da svolgersi nel periodo estivo, mostra di dare per scontato che nulla fino ad oggi sia stato fatto», ha detto il segretario generale dello Snals, Elvira Serafini. Sempre quest’ultima ha rimarcato: «I docenti, con spirito di sacrifico e quasi pionieristico, hanno creato classi virtuali in cui gli alunni, seppur a distanza, hanno potuto continuare il dialogo educativo». Dura la posizione di Marcello Pacifico, presidente dell’Anief: «La didattica a distanza è stata regolarizzata e va considerata alla pari delle lezioni in presenza».

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Draghi scuola fino a giugno, Giannelli: «Spesso ci si lancia in soluzioni senza conoscere abbastanza questo mondo»

Sul prolungamento dell’anno scolastico è intervenuto anche Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi, ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, su Radio Cusano Campus. «Si può prendere in considerazione tutto, ma per poterne discutere penso che si debba aspettare qualcosa di più strutturato e più organico a livello di proposte». Nel corso dell’intervista Giannelli ha affermato: «Non ci sono preclusioni, il punto è che la scuola è un sistema piuttosto complesso. Spesso ci si lancia in soluzioni senza conoscere abbastanza questo mondo. Molti docenti sono impegnati nell’esame di Stato di fine ciclo. Se abbiamo gli esami che si stanno svolgendo da metà giugno, è molto difficile riuscire ad andare a scuola in quel periodo anche per le altre classi. Si può fare tutto, però forse bisognerebbe sedersi a un tavolo e valutare tutti i pro i contro. Valutiamo anche il fatto che tutto il personale sta lavorando da settembre, non si è mai fermato anche quando la scuola è stata chiusa».

Poi la chiosa: «Non dubito della serietà del presidente Draghi. Verranno certamente partorite soluzioni accettabili, ma bisogna ragionarne con calma e serietà e lo faremo appena sarà noto il nome del ministro dell’Istruzione». Leggi anche l’articolo —> Programma Draghi, «priorità a vaccino, scuola e lavoro»: l’agenda del nuovo premier