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“Dritto e Rovescio”, Cruciani: «Volevano impiccare Conte, ora tutti zitti e muti nel governone»

26/03/2021 10:37 - Aggiornamento 26/03/2021 10:45

La crisi economica in cui versa il nostro paese non è meno grave di quella sanitaria. Non poche categorie vessate dell’emergenza Covid chiedono di riaprire le proprie attività nel rispetto dei protocolli. “L’inconsistenza dei ristori è evidente, l’ha detto anche Mario Draghi”, ha tuonato Paolo Del Debbio, a “Dritto e rovescio”, il talk politico in onda su Rete4, che ogni giovedì dà voce a ristoratori, parrucchieri, estetisti e così via. Professionisti e dipendenti che lamentano i lockdown continui, le false ripartenza e le mancate riaperture.

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“Dritto e Rovescio”, Cruciani: «Volevano impiccare Conte, ora zitti e muti, tutti nel governone»

In studio si è discusso a lungo dei Ristori dopo un breve video che mostra l’intervento del premier Draghi: «Questo decreto è una risposta significativa molto consistente alle povertà, al bisogno che hanno le imprese e ai lavoratori, è una risposta parziale ma il massimo che abbiamo potuto fare», le parole del presidente del Consiglio sul Sostegni. Immediato l’intervento di Giuseppe Cruciani: «Se Conte avesse fatto le stesse cose che ha fatto Draghi in questi giorni sulla questione ristori, e non solo, probabilmente lo avrebbero impiccato, crocifisso e saremmo stati qui a dire vergogna!», ha dichiarato l’opinionista. «Tu parli senza sapere, adesso difendi anche Conte», ha replicato Claudia Fusani, giornalista di “Tiscali”. «L’unica differenza è che Draghi, rispetto al parac***smo di Conte, ha detto onestamente che non ci sono i soldi ma questo non modifica la realtà, a questa gente non frega nulla», ha risposto il conduttore de “La zanzara”.

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«Questi signori giustamente protestano per i Ristori…»

E ancora: «Purtroppo, mentre prima c’era qualcuno, Forza Italia e Lega, che diceva ‘vergogna Conte, non date i ristori’, ora tutti zitti e muti. E questi signori qui che giustamente protestano e dicono che i ristori di Draghi sono briciole assolute non hanno più voce, non hanno nessuno che si batte per loro. Prima Salvini, Gasparri dicevano ‘cattivo Conte’, ora tutti zitti e allineati». «Tutti nel governone, tutti nel governone», ha ripetuto lo stesso Paolo Del Debbio. Leggi anche l’articolo —> Autocertificazione “non c’è obbligo di dire la verità”, la sentenza: perché è un precedente “pericoloso”