120 anni fa nasceva Eduardo De Filippo (Napoli, 24 maggio 1900 – Roma, 31 ottobre 1984), il più grande drammaturgo italiano del secondo Novecento e tra i pochi ad essere rappresentato all’estero. Esempio di «napoletaneità» eccezionale, Eduardo ha raccolto, seppur optando per scelte stilistiche e temi diversi, idealmente, l’eredità di Luigi Pirandello, altro mostro sacro del teatro, considerato da lui un vero maestro. I due si incontrarono nel 1933 e scrissero insieme la commedia L’abito nuovo. Attore, regista, sceneggiatore anche, Eduardo De Filippo è stato nominato senatore a vita dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini. Un’esistenza dedicata alla cultura e all’arte: per questo abbiamo pensato di raccogliere per voi alcune delle frasi più famose del drammaturgo partenopeo, non prima di ripercorrere brevemente la sua vita.
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Eduardo De Filippo frasi più celebri: 120 anni fa la nascita del grande drammaturgo
Figlio illegittimo dell’attore e commediografo Eduardo Scarpetta e della sarta Luisa De Filippo, Eduardo De Filippo, a soli 14 anni, entrò stabilmente nella compagnia del fratellastro Vincenzo, dove già lavorava la sorella Titina e che avrebbe accolto poi Peppino. I tre fratelli, dagli anni Venti, lavorarono spalla a spalla perlopiù nell’ambito del teatro dialettale. Poi grazie a Michele Galdieri, nel 1931 la svolta: il sogno realizzato di recitare insieme in una compagnia tutta loro: il Teatro Umoristico “I De Filippo”. Sono tante le commedie che portano la firma di Eduardo, definito da Regina Bianchi, famosa interprete di ‘Filumena Marturano’, «un dittatore da palcoscenico». Era un perfezionista, voleva avere il controllo di tutto. Proprio il piglio autoritario e carismatico lo portò a scontrarsi con il fratello Peppino fino alla separazione dolorosa nel 1944. Quello stesso anno la nascita di una nuova compagnia teatrale, “Il Teatro di Eduardo”, e il merito di aver reso il Teatro San Ferdinando di Napoli un laboratorio all’avanguardia, assai stimolante e vivace per gli intellettuali dell’epoca. Tra le opere più famose di Eduardo: “Natale in casa Cupiello”, “Non ti pago”, “Napoli milionaria!”, “Questi fantasmi”, “Sabato, domenica e lunedì”, “Il sindaco del rione Sanità” e “Gli esami non finiscono mai”. Eduardo si è spento nel 1984 a Roma. A rendergli l’estremo saluto una folla commossa di oltre trentamila persone.
Il teatro porta alla vita e la vita porta al teatro. Non si possono scindere le due cose.
«Quando sono in palcoscenico a provare, quando ero in palcoscenico a recitare… è stata tutta una vita di sacrifici. E di gelo. Così si fa il teatro. Così ho fatto! Ma il cuore ha tremato sempre tutte le sere! E l’ho pagato, anche stasera mi batte il cuore e continuerà a battere anche quando si sarà fermato», sono queste le ultime parole pronunciate in pubblico da Eduardo De Filippo a Taormina. Ed ecco di seguito una selezione di alcune citazioni sue più famose:
- «La vita è dura e nessuno t’aiuta. O meglio, c’è chi ti aiuta ma una volta sola per poter dire “t’ho aiutato!” – ‘A vita è tosta e nisciuno ti aiuta, o meglio ce sta chi t’aiuta ma una vota sola, pe’ puté di’: “t’aggio aiutato”».
- Essere superstiziosi è da ignoranti, ma non esserlo porta sfortuna.
- Sulla scena so esattamente come muovermi. Nella vita sono uno sfollato.
- Ogni minuto muore un imbecille e ne nascono due.
- L’uomo non è cattivo, ha solo paura di essere buono.
- Il teatro porta alla vita e la vita porta al teatro. Non si possono scindere le due cose.
- Per fare buon teatro bisogna rendere la vita difficile all’attore.
- Quand’ero piccolo amavo i vecchi, poi a un’età giovanile, non so, frequentavo i vecchi e non i giovani. Perché dai vecchi io apprendevo la saggezza, apprendevo e stavo a sentire quello che mi dicevano. E in quell’epoca i vecchi erano più altruisti. Mi ricordo un particolare: non vedevo l’ora di diventare vecchio.