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Elena Ceste uccisa da un amante geloso? Bruzzone: «Ennesima ipotesi infondata»

07/08/2020 13:12 - Aggiornamento 07/08/2020 13:24

Elena Ceste uccisa da un amante geloso? Questa la nuova ipotesi del team difensivo di Buoninconti. “Elena Ceste aveva un preciso schema con il quale irretire i propri uomini. Prima li aggiungeva su Facebook e poi, dopo aver capito di poter essere oggetto del loro desiderio sessuale, lasciava loro il suo recapito telefonico”.

Il settimanale Giallo riporta le parole del nuovo pool di Michele Buoninconti, incaricato di scagionarlo dall’accusa di omicidio e per questo condannato in via definitiva a 30 anni di reclusione.

Elena Ceste uccisa dall’amante geloso?

La Falco Investigazioni mira a scandagliare la vita privata di Elena Ceste per dimostrare che il suo assassino potrebbe essere stato uno dei diversi uomini con i quali la donna avrebbe – stando alle carte processuali – intrattenuto relazioni extraconiugali. “Elena aveva altri uomini, uno di questi potrebbe averla assassinata per gelosia”. Il team di Buoninconti avrebbe inoltre già individuato un soggetto privo di alibi per la fascia oraria in cui Elena Ceste scomparve, la mattina del 24 gennaio 2014 a Costigliole d’Asti.

Chi è quest’uomo? Per il pool di Buoninconti si tratta di un muratore di Costigliole, sposato e padre di un compagno di classe di uno dei figli di Elena. La sua posizione fu vagliata all’epoca delle indagini e la magistratura inquirente escluse il soggetto da ogni possibile coinvolgimento nella sparizione di Elena. Il presunto amante, secondo la tesi della Falco Investigazioni, sarebbe stato geloso delle attenzioni rivolte da Elena ad un secondo uomo. Immagini osé e privatissime inviate ad entrambi, parzialmente recuperate dal telefonino della donna, avrebbero fatto ingelosire il succitato muratore.

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Roberta Bruzzone: “L’ennesima ipotesi infondata, è intollerabile”

Sconcertante e offensiva nei confronti della vittima questa tesi, secondo la famiglia di Elena, i cui difensori starebbero pensando a una denuncia per diffamazione. I Ceste hanno scelto Roberta Bruzzone quale consulente di parte. “L’ennesima ipotesi infondata, è intollerabile questa ostinazione nel voler gettare discredito sulla povera Elena”. Con queste parole la nota criminologa ha commentato su Giallo le nuove dichiarazioni del collegio difensivo di Michele Buoninconti.

“Quindi, ricapitolando – ha poi aggiunto – dopo il clamoroso “buco nell’acquitrino” dell’ipotesi suicidaria a carico di Elena Ceste, con tanto di analisi genetiche sui tamponi prelevati all’interno del tubo di scolo che porta al Rio Mersa (ovviamente totalmente negativi), con una modalità assai rocambolesca ora il ‘team’ di Buoninconti passa all’ipotesi omicidiaria, adombrando sospetti su soggetti che sono risultati del tutto estranei”. Potrebbe interessarti anche —> Buoninconti revisione processo: niente Dna di Elena Ceste nel Rio Mersa ma le indagini vanno avanti