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Condannata a pagare 550mila euro l’operatrice no vax che fingeva di vaccinare i bambini

03/11/2021 13:15

Non esisteva il Covid. La pandemia. Non si pensava nemmeno di dover trovare un vaccino anti coronavirus. I No vax, però, c’erano già, anche tra i medici. Come Emanuela Petrillo, una ex assistente sanitaria di Spresiano (Treviso) oggi accusata di aver finto di iniettare la dose vaccinale a centinaia di bambini negli anni di servizio trascorsi tra il Friuli Venezia Giulia e il Veneto. Denunciata e licenziata nel 2017, ora il processo dovrebbe essere alle battute finali. E lei potrebbe essere costretta a risarcire l’Azienda sanitaria Friuli centrale.

Emanuela Petrillo

Emanuela Petrillo e l’accusa di aver finto di iniettare vaccini ai bambini

Oggi Emanuela Petrillo ha trentacinque anni. Nella sua carriera ha lavorato al distretto di Codroipo, in Friuli, dal 2009 al 2015, e all’Ulss di Treviso, dove si era trasferita e ha lavorato fino al momento del licenziamento. Il processo nei suoi confronti per le ipotesi di peculato, falso e omissione d’atti d’ufficio è iniziato nel 2017, e a distanza di più di 4 anni ora potrebbe concludersi. Ieri, infatti, la sezione giurisdizionale per il Friuli Venezia Giulia della Corte dei Conti l’ha condannata a risarcire 550 mila euro all’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale. Ovvero al suo ex datore di lavoro che, a causa della sua truffa, è stato costretto a riprogrammare le sedute vaccinali in modo da garantire la copertura a quei bambini sottoposti a iniezione nei giorni in cui Petrillo lavorava.

Secondo le indagini, tra le mani di Petrillo potrebbero essere andate perdute circa 20mila dosi di vaccini: 7.500 di esavalente, 4 mila di Mmrv, 2 mila per il meningococco, 4.700 per lo pneumococco, 350 Tbe e 1.800 Hpv. Per questo la sentenza dei giudici contabili punta compensare sia l’acquisto di 6.739 dosi di vaccino che le ore straordinarie di medici e infermieri coinvolti. A rinforzare la tesi dell’accusa, inoltre, era stata l’attività di campionamento di 209 reperti ematici condotta dal Nas di Udine. Stando all’analisi, infatti, su 129 bambini vaccinati da Petrillo, soltanto 20 avevano sviluppato una risorsa immunitaria. Al contrario, su 80 bambini vaccinati da altri operatori, solamente sei erano risultati negativi.

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Vaccino Covid bambini

Emanuela Petrillo, la Procura aveva chiesto 660 mila euro di risarcimento

Inizialmente la Procura aveva chiesto 660 mila euro di risarcimento. La sezione giurisdizionale preseduta da Paolo Simeon, però, ha accolto solamente in parte la richiesta, “ponendo in tal modo di fatto a carico dell’amministrazione sanitaria i costi determinati dalla mancanza di misure organizzative idonee a individuare l’assistente sanitario cui attribuire ogni singola e identificata somministrazione”. Dal punto di vista penale, la prossima udienza è fissata per martedì 14 dicembre, dopo l’audizione del consulente tecnico della difesa. A quel punto si chiuderà anche l’istruttoria dibattimentale e si rimanderà all’8 febbraio 2022 per la discussione. Alla fine dell’istruttoria dovrebbe comparire anche Emanuela Petrillo come imputata. Fino adesso, infatti, non è mai stata interrogata e si è sempre dichiarata estranea ai fatti. >> Tutte le notizie di UrbanPost