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Emergenza coronavirus Italia, chi ha contagiato chi? Caccia al paziente numero zero

23/02/2020 10:27 - Aggiornamento 23/02/2020 11:11

Da quando il coronavirus è “sbarcato” in Italia le domande su chi sia stato il paziente numero zero sono tante. Chi ha contagiato chi? È la domanda che ci stanno facendo i virologi per stabilire quali siano le misure cautelari migliori da applicare. In Lombardia e Veneto però, le due ragione più colpite dal virus, non si è ancora capito chi sia stato il primo infetto, resta difficile arginare il focolaio. Il focolaio italiano è iniziato due giorni fa ed ha già mietuto due vittime, si teme il peggio. La velocità di diffusione è sorprendente e spiazza anche gli esperti ma rassicurano che in Lombardia il virus è circoscritto nel raggio di 30 km intorno a Codogno e al suo ospedale.

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Chi ha contagiato chi? Caccia al “paziente zero”

Le dinamiche più o meno le sappiamo. Tutti gli infettati, medici e infermieri compresi, sono collegati tra loro. È dalla cittadina lodigiana che parte il contagio, il primo febbraio il “paziente zero” va a cena col collega appena tornato da un viaggio di lavoro a Shanghai, poi il quattro febbraio beve una birra in un pub di Casalpusterlengo. Inizia a stare male, il diciassette di fa visitare dal medico per una probabile influenza ed entra in pronto soccorso per ben due volte, il 18 e il 18 febbraio. Lo scenario però diventa pericoloso ed allarmante, il contagio arriva all’ospedale San Raffaele di Milano, mille degenti per un totale di 15 mila persone al giorno in entrata ed uscita. Diventa necessario capire la catena del contagio. Al San Raffaele infatti si ammala un uomo di Sesto San Giovanni che non ha alcun collegamento col paziente zero e con Codogno.

San Raffaela Milano

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Nuovi contagi senza collegamento tra loro

Spunta un nuovo caso di contagio a Medaglia, in zona Milano Sud, un 71enne i cui contatti con i precedenti casi sono ancora da stabilire.  Dopo una attenta ricostruzione la catena appare chiara. La pensionata di Casalpusterlengo morta il 20 febbraio e risultata positiva al test post mortem è andata al pronto soccorso di Codogno per una crisi respiratoria. La casualità vuole che proprio nei giorni in cui si è fatta visitare, anche il 38enne «Paziente zero» era nello stesso ambulatorio. Un incrocio risultato fatale alla pensionata. Da li in poi il contagio si allarga in città diverse. Come è arrivato il virus in Veneto? Il 9 febbraio Adriano Trevisan, residente a Mira, guarda il derby Inter-Milan alla Nuova locanda al sole di Vo’ Euganeo insieme con otto cinesi, due rientrati di recente dalla Cina. >> Tutte le notizie sul Coronavirus