Siamo rimasti tutti scottati dalla pandemia da Covid-19, e ci allarma non poco leggere nuovamente di “restrizioni” e “allerta”. Eppure, la recrudescenza della febbre Dengue, malattia infettiva tropicale, che si sta osservando in Sud America sta costringendo l’Italia, come altri Paesi, a innalzare il livello dei controlli in aeroporto e alle frontiere. Vediamo assieme cosa sta succedendo. (Continua a leggere dopo la foto)
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L’allerta del Ministero della Salute
Il Ministero della Salute italiano ha lanciato un’allerta sanitaria riguardante la diffusione della Dengue, esortando a disinfestare principalmente i voli provenienti dal Sud America, soprattutto dal Brasile, dove in questo momento imperversa un’epidemia di questa malattia virale trasmessa dalle zanzare. Secondo quanto riportato dalla direzione della Prevenzione del Ministero, infatti, diventa “prerogativa essenziale” mantenere elevato il livello di allerta e vigilanza nei confronti “dei vettori e delle merci provenienti dai Paesi a rischio”. Il Ministero ha sollecitato una serie di azioni preventive volte a evitare la diffusione della malattia sul territorio. Tra le raccomandazioni, si suggerisce di disinfestare gli aeromobili e di valutare l’opportunità di attuare interventi straordinari di sorveglianza e disinfestazione. “Si ricorda – si legge nella circolare – che il Regolamento Sanitario Internazionale prevede che l’aera aeroportuale/portuale e i 400 metri circostanti siano tenuti liberi da fonti di infezione e contaminazione, quindi anche roditori e insetti”. (Continua a leggere dopo la foto)
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L’emergenza in Brasile
Dall’inizio dell’anno in Brasile sono stati 512.353 i casi sospetti di Dengue che sono stati registrati, oltre il quadruplo rispetto al 2022, quando erano stati poco meno di 129.000. I morti confermati nelle prime 6 settimane del 2024 sono già 75, ma vi sono indagini in corso su altri 350 decessi sospetti. Lo stato di Minas Gerais è il più colpito (circa 171mila casi sospetti), seguito da San Paolo (oltre 83.651), Distretto Federale (64.403), Paraná (55.532), Rio de Janeiro (39.315), Goiás (31.809), Espírito Santo (14.107) e Santa Catarina (12.470), riportano i media locali. Ma non c’è solo il Brasile: in Argentina, il triste conteggio è di 39.544 casi e 29 decessi. (Continua a leggere dopo la foto)
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Cos’è la Dengue, ed è contagiosa?
La Dengue è una malattia infettiva tropicale che viene causata dal virus omonimo. Viene solitamente trasmessa a seguito della puntura di zanzare Aedes aegypti e albopictus, che altro non è che la comune zanzara tigre. Fortunatamente, non si tratta di una malattia contagiosa che si trasmette da uomo a uomo, ma solo attraverso degli insetti vettori, come abbiamo scritto. Il periodo di incubazione della malattia varia da 3 a 14 giorni con una media che è solitamente di 5-7 giorni. Il virus, una volta che è entrato nel corpo, circola nel sangue per 2-7 giorni, un arco di tempo in cui tra l’altro l’insetto può a sua volta trasmettere il sangue infetto ad altre persone. La Dengue è diffusa principale in Africa, Cina, India, America latina e centrale e Australia, e solitamente causa febbre alta improvvisa, mal di testa, dolore agli occhi e ai muscoli, ma anche nausea, vomito e irritazione della pelle. La forma più grave, che può provocare alla morte, è considerata rara. Eppure, è proprio quel che sta accadendo in Sud America. (Continua a leggere dopo la foto)
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Il vaccino è già pronto
Per combattere l’infezione che viene trasmessa dalle zanzare, le autorità brasiliane hanno lanciato una campagna di vaccinazione di massa che scatterà con i più piccoli, i bimbi di 10-11 anni, con la speranza di arginare il problema. Contro la febbre dengue esiste, infatti, un vaccino, che peraltro è stato approvato anche in Italia, come ricorda il Quotidiano Sanità, e sarà disponibile a breve: per raggiungere l’immunizzazione saranno sufficienti due dosi.
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