E’ praticamente già certo: da lunedì 8 marzo l’Emilia Romagna diventerà zona rossa. “Rischiamo di essere travolti dalle varianti. E’ come se circolasse un nuovo virus. In assenza di nuove misure restrittive la curva epidemica continuerebbe a crescere, le limitazioni da zona arancione classica non bastano più per come il virus è mutato, contagiando soprattutto i più giovani”, ha spiegato questa mattina il presidente della Regione Stefano Bonaccini.
Emilia Romagna zona rossa, Bonaccini: “Dobbiamo intervenire”
La città di Bologna e la provincia di Modena entreranno in fascia rossa già a partire da domani. Così come Reggio Emilia diventerà zona arancione scuro. La situazione però è piuttosto critica, e per questo si sta valutando l’ipotesi di trasformare tutta l’Emilia Romagna in zona rossa. “A Bologna e Modena l’Rt è già oltre 1,25, la soglia di rischio scelta dal Governo per far scattare la zona rossa”, ha sottolineato Bonaccini. “Sappiamo che venerdì tutta la Regione, dopo il monitoraggio e la riunione della Cabina di Regìa, potrebbe finire in zona rossa da lunedì, ma quei dati non sono aggiornati. Noi, con i numeri che conosciamo, abbiamo il dovere di agire adesso per non farlo dopo“. Questo, con l’auspicio che, come l’anno scorso, l’arrivo del caldo aggiunto alla campagna vaccinale possa sistemare naturalmente la situazione.
“Entro aprile con questo ritmo avremo comunque superato il mezzo milione di persone vaccinate in Emilia Romagna”. Proprio a proposito del vaccino anti covid, poi, Bonaccini ha ribadito che si pretende “chiarezza sul vaccino russo, se funziona aspettiamo l’autorizzazione e l’acquisto: è frustrante non poter vaccinare perché mancano le dosi. Dispiace chiedere a genitori e studenti di rinunciare alle lezioni in presenza o ai commercianti di tenere chiuse le loro attività, ma in questo momento è un dovere far prevalere la tutela della salute. Mi prendo la responsabilità di queste decisioni”.
ARTICOLO | Zingaretti ha i giorni contati? Ecco cosa sta succedendo dentro al Partito Democratico
ARTICOLO | Varianti Coronavirus, Campania a rischio zona rossa da lunedì 8 marzo
Donini: “La zona arancione non è più adeguata”
Questa mattina, oltre al presidente Stefano Bonaccini, è intervenuto anche l’assessore alle Politiche per la Salute Raffaele Donini. “La variante inglese ha assunto una consistenza elevata soprattutto nelle province di Bologna e Modena. Abbiamo avuto oltre 24mila casi in una settimana. L’incidenza settimanale è passata da 255 a 341 casi ogni 100mila abitanti”, ha spiegato. Una pressione che, ora, appesantisce anche le strutture sanitarie: “Oggi abbiamo raggiunto il 40% di posti letto occupati nei reparti Covid e il 32% nelle terapie intensive, superando il livello di guardia“. Un occhio di riguardo, poi, è rivolto verso le scuole, dove il virus nelle ultime settimane è circolato con insistenza: “Sono state contagiate 957 persone tra docenti e studenti solo a Bologna”, ha sottolineato.
“La progressione dei nuovi contagi è stata fulminea”, e per questo l’Emilia Romagna necessita di nuove restrizioni che si traducono nell’ingresso in zona rossa. “A oggi abbiamo ricevuto oltre 559 mila dosi di vaccino, ne abbiamo somministrate il 73%, oltre 409 mila: già 142 mila persone hanno completato il ciclo di immunizzazione, il 10% di quelli che lo hanno fatto a livello nazionale. Per marzo ci attendiamo oltre 513 mila dosi di vaccino”, ha aggiunto poi in conclusione Donini. >> Tutte le notizie di UrbanPost