Nelle scorse ore un’ondata di maltempo ha colpito gran parte dell’Italia. In particolare in Veneto, Friuli Venezia Gulia, Emilia Romagna, Piemonte, Lombardia e Toscana da 48 ore i vigili del fuoco, e non solo, sono impegnati in interventi di primo soccorso causati proprio dalla pioggia. La zona di Belluno è stata tra le più colpite: lì si sono registrati allagamenti, smottamenti e sono caduti parecchi alberi. Inoltre, l’esondazione del Meschio ha causato l’allagamento di Cordignano, bloccando il Comune e imponendo l’evacuazione di 76 ospiti della casa di riposo del Comune di Alpago.
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Esondazione del Meschio, allagato il comune di Cordignano
Dalla mezzanotte sono stati eseguiti 130 interventi, e 50 sono ancora in corso di soluzione. Ma le richieste continuano ancora ad arrivare: 150 risultano essere quelle in attesa. Nel Bellunese la situazione è davvero critica: il comune più colpito è Alpago, ma anche le zone limitrofe non sono state risparmiate. Ora i vigili del fuoco stanno eseguendo i prosciugamenti, ma i danni causati dall’acqua sono ingenti. Al lavoro si trovano 50 squadre, e altre stanno arrivando di rinforzo dalla colonna mobile regionale. Oltre ad Aplagno, anche la zona di Feltre, nel Cadore e nell’Agordino è stata decisamente colpita. Inoltre, l’esondazione del fiume Meschio ha allagato Cordignano, creando numerosi problemi.
La situazione della viabilità quindi è fortemente compromessa. Ad aggiungersi alle forti nevicate sopra i 1500 metri, circa 1,2 metri di neve caduti in poche ore, sono state le abbondanti piogge. “Stanotte nel Feltrino e in Alpago ci sono state delle vere e proprie bombe d’acqua di oltre 300 millimetri. Particolarmente colpita è stata la zona dell’Alpago, dove ci sono alcune frazioni isolate. Le strade sono allagate e ci sono numerosi smottamenti. Nonostante le difficoltà, stiamo lavorando senza sosta per ripristinare la normalità”, ha dichiarato il direttore generale di Veneto Strade Silvano Vernizzi.
Cordignano, l’allerta è ancora alta
“Purtroppo per ripristinare completamente la circolazione ci vorranno una ventina di giorni, fermo restando che le condizioni meteo non suono buone per il momento. Bisognerà mettere in sicurezza il versante frana. Per i residenti, comunque, ci sono strade alternative”, ha aggiunto Vernizzi. La frana più importante, infatti, si è verificata sulla Sp 251 della Val di Zoldo e Val Cellina in come di Forno di Zoldo in località Soffranco. Ma non solo la montagna registra i principali danni: anche la pianura è stata colpita, con uno smottamento sulla Gardesana in comune di Malcesine, dove ora gli operai stanno tentando di riaprire la strada entro mezzogiorno.
“Come detto le previsioni indicano un abbassamento delle temperature, e nevicherà sotto i 1300 metri. La neve fresca si poggerà su quella gelata, e quindi si creerà uno scivolo perfetto per le valanghe. Il mio appello è stare a casa per dare modo ai mezzi che stanno lavorando di operare al meglio. Il ponte dell’Immacolata, insomma, inizia da martedì”, ha sottolineato il direttore di Veneto Strade. L’attenzione, quindi, è ancora ai massimi livelli. >> Tutte le notizie di UrbanPost