L’amministrazione di Biden ha deciso di anticipare le mosse perché gli Stati Uniti non siano presi alla sprovvista da una nuova pandemia. Il Governo degli Usa ha acquistato farmaci per un valore di 3.2 miliardi di dollari. L’ingente investimento non serve solo a combattere le possibili nuove varianti di Coronavirus ma aiuterà a sconfiggere i virus che potrebbero insorgere in futuro. Il Governo statunitense ha anche già investito in alcune pillole antivirali per combattere il Covid, ancora prima che questi farmaci superassero tutte le fasi di sperimentazione. Molti medici e ricercatori tra i quali Matthew Frieman, esperto di coronavirus presso la School of Medicine dell’Università del Maryland, hanno affermato che trovare investitori per i farmaci antivirali è un’impresa ardua. Infatti le case farmaceutiche preferiscono puntare su malattie croniche, piuttosto che su un virus “passeggero”.
Farmaci antivirali: mega investimento di Biden per prepararsi alle future pandemie
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha annunciato un piano da 3,2 miliardi di dollari, che serviranno per acquistare dei farmaci pronti a trattare future minacce virali. Anthony S. Fauci, capo consigliere medico dell’amministrazione, e David Kessler, direttore scientifico per la risposta al covid, avevano in mente questa iniziativa già dallo scorso anno. Poi vedendo la velocità di diffusione delle varianti hanno accelerato i tempi. Fauci e Kessler ritengono urgente un nuovo piano per combattere un futuro virus, che sia coronavirus o una possibile nuova minaccia.
L’investimento è volto allo sviluppo di nuovi farmaci e ai test sui farmaci esistenti che mostrano risultati promettenti. “L’obiettivo era quello di rinvigorire il programma antivirale della nazione nei prossimi tre-cinque anni. Ciò che è diventato più chiaro, è che dobbiamo farlo questo autunno”, ha detto Kessler. La ricerca scientifica partirà dai coronavirus ma poi verterà su altri tipi di virus che potrebbero insorgere in un prossimo futuro.
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Ann Kwong: “Gli investitori sono totalmente disinteressati agli antivirali”
Chissà che questa mossa segni un punto di svolta. Di solito le case farmaceutiche tendono a non investire nella ricerca contro i virus ma piuttosto contro malattie croniche. “Gli investitori sono totalmente disinteressati agli antivirali – ha detto Ann Kwong, una virologa che ha svolto un ruolo di primo piano nello sviluppo di un antivirale approvato contro l’epatite C – anche se puoi dimostrare di poter guadagnare un paio di miliardi di dollari, a nessuno importa. Nessuno si cura mai del colesterolo alto”.
La verità è che i virus non smetteranno mai di insorgere ed evolvere e la minaccia che una nuova malattia insorga è imminente. Questo lo sanno bene gli scienziati che hanno studiato a fondo la sindrome respiratoria acuta grave è emersa nel 2003 e la sindrome respiratoria mediorientale nel 2012. Matthew Frieman, esperto di coronavirus presso la School of Medicine dell’Università del Maryland, ha sottolineato che i finanziatori dovrebbero capire l’importanza degli antivirali. “La mancanza di antivirali sullo scaffale è stata una parte davvero triste dell’emergere di SARS-2”, ha affermato.
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Farmaci antivirali: pillole contro il Covid
Il Governo degli Stati Uniti oltre che investire per produrre farmaci contro minacce future e per i vaccini, sta scommettendo anche su medicinali che potrebbero, finalmente, aiutare a sconfiggere il Covid. Gli Usa hanno piazzato ordini di acquisto anticipati per un totale di 1.2 miliardi di dollari, per i farmaci antivirali prima ancora che si dimostrasse che funzionano. Uno dei lussuosi acquisti dell’amministrazione di Biden è il molnupirav, un antivirale sviluppato da Merck e Ridgeback Biotherapeutics, che è costato 1.7 milioni di dollari. Attualmente sono già disponibili delle cure contro il coronavirus in pillole: si tratta di anticorpi monoclonali, che però non hanno efficacia contro le varianti.
“Come stiamo vedendo, il virus può evolversi e, con l’emergere di varianti, il modo in cui i vaccini funzioneranno contro le varianti in futuro è, penso, ancora una domanda aperta”, ha detto Daria Hazuda, vicepresidente per la scoperta delle malattie infettive di Merck. Gli antivirali potrebbero essere a prova di variante e persino funzionare ampiamente contro più coronavirus. In ogni caso i farmaci utilizzati finora sono efficaci nelle prime fasi del virus e lo sviluppo di questi medicinali comporta sicuramente ad alcune sfide.>>Tutte le notizie