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Fase 3 Coronavirus, Le Foche: «Niente mascherina sotto l’ombrellone. Baci e abbracci? Ancora presto»

08/06/2020 10:16 - Aggiornamento 08/06/2020 10:21

Su ‘Il Corriere della sera’ l’intervista di Margherita De Bac a Francesco Le Foche, immunologo del Policlinico universitario Umberto I, che a proposito dell’uso della mascherina invita a mettere da parte la paranoia e a non perdere di vista il buon senso«altrimenti non recupereremo la normalità, la vita sociale è fondamentale per l’uomo quindi dobbiamo tornare a viverla». Il professore è positivo sull’evoluzione della pandemia: «È come se avessimo spento un incendio, restano piccoli focolai e disponiamo di secchio con l’acqua per intervenire», ha specificato parlando del Coronavirus.

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Le Foche

Fase 3, Le Foche: «Niente mascherina sotto l’ombrellone. Baci e abbracci? Ancora presto»

«L’Organizzazione mondiale della Sanità ha dichiarato che dovremmo indossare la mascherina in caso di affollamenti, quando non è possibile mantenere le distanze interpersonali. Quindi certi comportamenti non hanno senso. Attenzione a non aver paura di fantasmi, come succede in una celebre commedia di Eduardo», ha chiarito Francesco Le Foche, che ha aggiunto: «Il virus c’è ma è sbagliato vedere il pericolo ovunque. Vedo persone che quando incrociano un altro essere umano trattengono il respiro e guardano a terra. Una paranoia. Bisogna reagire altrimenti entriamo in un contesto negativo dal quale sarà difficile uscire. So di gente che non mette il naso fuori di casa per paura». L’immunologo dell’Umberto I invita a non essere fobici e sull’argomento vacanze ha detto in tutta serenità: «Potendo mantenere le distanze io partirei sereno. Sulla spiaggia lettini e ombrelloni sono organizzati in sicurezza. Non c’è motivo di indossare la mascherina tranne quando andiamo al bar dello stabilimento e sono presenti molte persone».

Le Foche

«Riapertura di cinema e teatri: «Torniamoci, appartengono alla cultura ludica»

Sulla riapertura di cinema e teatri Francesco Le Foche ha dichiarato a ‘Il Corriere della sera’«Torniamoci, appartengono alla cultura ludica. Certo, dimentichiamo per sempre la calca del pubblico. Non ho dubbi che cinema e teatri siano stati organizzati in modo sicuro e non vedo perché negare a noi stessi il piacere di frequentarli. Non c’è vita senza cultura. Non sono questi gli ambienti dove temere il contagio. Sono state prese misure sufficienti a garantire di assistere senza patemi a un film o a una commedia». Il Coronavirus ha modificato significativamente le nostre vite, ma non durerà ancora per molto, anche se per baci e abbracci bisognerà attendere qualche tempo: «È  ancora presto, teniamoli in sospeso ancora un po’. L’uomo è predisposto alla socializzazione, non può vivere da eremita. Quando verrà il momento li riprenderemo. Non credo che il mondo sia cambiato per sempre», ha concluso l’immunologo. leggi anche l’articolo —> Campania stop all’obbligo della mascherina probabilmente da metà giugno