Ha lasciato non poca amarezza l’annuncio di Ficarra e Picone che dopo 15 anni di fortunata collaborazione hanno comunicato di abbandonare il timone di Striscia la Notizia. Non un saluto temporaneo, di quelli dettati dall’avvicendamento di conduttori, ma un addio definitivo al quale il pubblico di Canale 5 non era affatto preparato. Ma cosa c’è davvero dietro l’abbandono del tg satirico? A raccontare qualcosa in più sulla scelta di archiviare un capitolo importante della loro carriera sono stati proprio i due siciliani sulle pagine del Corriere.it.
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Ficarra e Picone addio a “Striscia”: cosa c’è dietro l’abbandono del tg satirico
Raggiunti dopo l’annuncio in prima serata della puntata di lunedì 30 novembre, Ficarra e Picone hanno mantenuto un alone di mistero sulla decisione. «Sono trascorsi 15 anni, – hanno riferito – nel nostro lavoro ogni tanto ci sta di rimescolare le carte. Era venuto il momento. È una scelta ponderata, che non è arrivata all’improvviso». Una decisione «nata e cresciuta nel tempo», hanno ammesso. «Ne discutevamo tra di noi e poi ha preso sempre più forma, con leggerezza, tranquillità e già un briciolo di nostalgia che ci pervade». Una nostalgia condivisa con il papà di Striscia, Antonio Ricci. «È dispiaciuto quanto noi, – hanno confessato interrogati sulla reazione dell’autore – ma ha compreso la scelta. Antonio ci ha fatto sentire fin dal primo giorno che Striscia non era casa sua, ma anche casa nostra. Ci ha fatto sentire sempre importanti. Anche umanamente. È sempre stato presente ai nostri debutti teatrali, è venuto a Siracusa per la prima delle Rane di Aristofane, c’era sempre alle prime dei nostri film. Ci ha fatto sentire della famiglia».
«Abbiamo il cassetto pieno di idee, progetti, sogni…»
Una famiglia che è anche una fetta importante di pubblico della quale, dopo l’abbandono, in parte si priverebbero: «Sicuramente sappiamo che Striscia ogni giorno è tra i primi programmi più visti della giornata, – ha ammesso il duo siciliano senza troppo farsi prendere dalla paura – è una grande vetrina, una grande opportunità, ma adesso sentiamo il bisogno di cambiare. E poi le cose non sono belle solo perché le vedono tante persone, ci possono essere cose bellissime viste da pochi». Progetti futuri? «Al momento – assicurano – nessuno. È questa la cosa bella. Abbiamo il cassetto pieno di idee, progetti, sogni, il teatro è sicuramente una forma di espressione che ci piace tanto. Ma per il momento guardiamo il cassetto». >> Tanti auguri Woody Allen, il regista compie 85: una vita piena di successi e di scandali
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