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Fondi Lega arrestati tre commercialisti e un prestanome: «Finirà nel nulla. Siamo tranquilli!»

11/09/2020 08:31 - Aggiornamento 11/09/2020 09:02

Ieri pomeriggio, 10 settembre 2020, i militari del nucleo di polizia Economico Finanziaria della Guardia di finanza hanno messo agli arresti domiciliari tre commercialisti vicini alla Lega. Gli arresti mettono un punto fermo nell’inchiesta della Procura di Milano. Al centro la presunta compravendita a prezzo gonfiato di un immobile a Cormano, nel milanese, per la partecipata regionale Lombardia Film Commission. Nonostante le accuse il partito è certo che andrà tutto bene. “Finirà nel nulla. Siamo assolutamente tranquilli”, ha commentato la Lega tramite l’ufficio stampa del gruppo del Senato.

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Fondi Lega: arresti

Sono stati messi ai domiciliari tre commercialisti e una quarta persona molto vicini alla Lega. Accusati di peculato, turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.

Si tratta di Michele Scillieri, nel cui studio milanese a fine 2107 è stato registrato e domiciliato il movimento “Lega per Salvini premier”; Alberto Di Rubba, ex presidente della Fondazione Lfc ed ex revisore dei conti del Carroccio alla Camera; Andrea Manzoni, altro professionista di fiducia e Fabio Giuseppe Barbarossa, cognato di Scilieri.

Si sta cercando di capire su quali società e conti siano rimbalzati gli 800mila euro e dove siano effettivamente finiti. Scilieri sarebbe stato l’amministratore di fatto della Paloschi srl. La società che ha ceduto l’immobile ad Andromeda per 400mila euro e che a sua volta è stato acquisito da Lombardia Film Commission al doppio, secondo l’ipotesi, per drenare denaro pubblico.

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L’inchiesta

Nel corso degli accertamenti di inquirenti e investigatori sono venute a galla strutture societarie “complesse”, messe in piedi da Di Rubba e Manzoni. Attraverso di esse ci sarebbero stati trasferimenti di denaro verso la Svizzera. Inoltre è emerso che i due commercialisti avrebbero chiesto di aprire “conti” intestati ad “associazioni regionali” del Carroccio, articolazioni territoriali del partito, cosa che però non andò in porto.

La Lega ha fatto sapere: “Assolutamente tranquilli, finirà in nulla come tante altre inchieste che cercavano soldi in Russia, in Svizzera o in giro per il mondo che non c’erano“. >>Tutte le notizie di UrbanPost