Forza Nuova verso lo scioglimento? L’abbraccio di Mario Draghi a Maurizio Landini, dopo i fatti terribili di Roma, è un segno di concreta vicinanza. Il presidente del Consiglio dopo la visita alla sede della Cgil devastata dagli squadristi ha garantito che non ci sarà «nessuna tolleranza contro intimidazioni ed episodi di violenza». Difatti in queste ore il premier sta valutando con attenzione la richiesta di “sciogliere le forze politiche che si richiamano al fascismo, come prevede la Costituzione”. Una domanda, che come ha spiegato lo stesso Landini, sarà al centro della manifestazione che sabato si terrà in Piazza San Giovanni.
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Forza Nuova, dopo l’incontro con Landini Draghi valuta scioglimento per decreto
Non una visita scontata, anzi. È la prima volta che un presidente del consiglio si reca in visita alla Cgil. È un’iniziativa «che parla al paese», come ha precisato Landini. Il premier Draghi è stato accolto dagli applausi dei dipendenti, poi ha guardato con disappunto i danni causati anche ad un quadro del pittore Ennio Calabria (il grande dipinto di Guttuso, invece, è rimasto intatto). Gli elogi in seguito agli impiegati della sede per aver rimesso in ordine in poco tempo: «Avevo visto le immagini, i video, avete fatto un miracolo», ha sussurrato l’ex numero della Bce. Infine un colloquio privato con il segretario della Cgil sul decreto per la sicurezza sul lavoro, pensioni e reddito in programma in settimana al Cdm. Uno scambio di vedute cordiale. I sindacati sono «presidio di democrazia e dei diritti dei lavoratori», ha detto il presidente del Consiglio. Da qui la necessità di imporsi, di valutare finanche lo scioglimento di Forza Nuova. E se ne sta già discutendo a Palazzo Chigi: non sarebbe certo la prima volta che Draghi porta avanti parole e fatti. Fonti di palazzo spiegano che è in corso un approfondimento giuridico sulla opportunità di scioglimento di formazioni, come Forza Nuova, che fanno uso della violenza. Un procedimento che, come sottolinea l’Ansa, pare sia slegato dalla mozione presentata dal Pd in Parlamento.
La discussione è nel vivo, ma nulla è deciso
Come scrive Monica Guerzoni su «Il Corriere della Sera» Draghi si muove con estrema cautela. Seguendo quello che è il modus operandi. Anche perché nella storia del nostro paese non è mai successo che un partito venisse sciolto con un decreto legge del governo. Come ricorda la giornalista, infatti, Ordine Nuovo è stato rimosso nel 1973 dal ministro dell’Interno Paolo Emilio Taviani, ma a seguito di una sentenza. La discussione è nel vivo, ma nulla è ancora deciso. Risolutive saranno le analisi di carattere giuridico fatte in queste ore. Non basta appellarsi alla legge Scelba del 20 giugno 1952, che in casi straordinari autorizzerebbe lo scioglimento, Draghi è consapevole che si tratta di un tema squisitamente politico. Intanto il presidente del consiglio ha redarguito il Viminale: episodi come quelli di sabato scorso a Roma sono intollerabili. Da qui la stretta ulteriore su cortei, che dovranno essere sempre autorizzati. Errori grossolani e disattenzioni non sono più ammessi. La magistratura, in serata, ha rotto poi gli indugi: la polizia postale, su ordine del tribunale di Roma, ha sequestrato e poi oscurato il sito di Forza Nuova. Il reasto per cui si procede è istigazione a delinquere. Leggi anche l’articolo —> No Green Pass e Forza Nuova, Draghi sceglie la linea dura: stretta sui cortei ma non solo