Palazzo Spada, anche il presidente della Repubblica Mattarella e il premier Mario Draghi hanno partecipato alla cerimonia di giuramento del nuovo presidente del Consiglio di Stato, Franco Frattini, e all’inaugurazione dell’anno giudiziario del Consiglio di Stato.
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Franco Frattini, presidente Consiglio di Stato: cosa ha detto alla cerimonia di insediamento
L’attività «di sicurezza e prevenzione dell’infiltrazione criminale nell’economia (su tutte, le pronunce in tema di informative antimafia)» è un «tema particolarmente sensibile, anche in ragione dei cospicui flussi di finanziamento promessi all’Italia nel quadro del Pnrr, che potranno essere impiegati per il rilancio con un trasparente monitoraggio di legalità, che garantisca la stragrande maggioranza delle imprese italiane, che con le mafie non hanno avuto e non avranno nulla a che fare». Queste le parole di Franco Frattini, presidente del Consiglio di Stato, nel corso del suo intervento alla cerimonia di insediamento. Ha presentato in questi termini la relazione sull’attività della giustizia amministrativa nel 2021.
Lo scorso anno, in piena ondata pandemica, «non solo le udienze si sono sempre celebrate, ma non si è mai arrestato neppure lo sforzo di abbattere l’arretrato, arrivando a un calo del 4,1% delle pendenze in Consiglio di Stato e dell’8,3% presso i Tar», ha sottolineato il presidente del Consiglio di Stato. «Particolarmente contenuti, in appello, i tempi di definizione dei ricorsi in materia di appalti (in media 156 giorni). L’uso delle sentenze in forma semplificata ha permesso una definizione in appello in 55 giorni, delle cause con richiesta di sospensiva della sentenza di primo grado cui si è applicata tale procedura accelerata (circa il 17% del totale). Siamo finalmente tornati alle udienze in presenza, che valorizzano al meglio il prezioso contributo del Foro nel dialogo e confronto con il giudice», ha sottolineato Frattini.
«Sui Fondi del Pnrr serve un trasparente monitoraggio di legalità. Giustizia amministrativa? Bisogna ripensare l’accesso»
Per Frattini è necessario ripensare all’accesso alla giustizia amministrativa proprio per «trovare un punto di equilibrio tra le risorse umane, che non possono essere potenziate oltre un certo limite, e le esigenze di tutela, che non possono rimanere insoddisfatte». Il presidente del Consiglio di Stato ha spiegato che occorre badare in particolare «a più efficaci procedure alternative di risoluzione delle controversie». L’esperienza straniera «ci insegna che ciò migliora l’efficienza della giustizia, riducendo il carico di lavoro dei tribunali e offrendo agli interessati l’opportunità di risolvere le controversie in modo più efficace sul piano dei dei costi», ha aggiunto Frattini.
Non è il solo intervento indispensabile: è anche «ineludibile una revisione, con la collaborazione indispensabile degli Avvocati, della attuale disciplina sulla sinteticità degli atti processuali, inclusi anche i provvedimenti giurisdizionali, dei quali occorre migliorare lo stile redazionale e l’intelligibilità, contenendone la lunghezza». Leggi anche l’articolo —> Draghi all’insediamento di Frattini: «Migliorare la giustizia presupposto per la ripresa del Paese»