Genova, via Colombo: erano passate da poco le 19 di ieri, venerdì 19 febbraio 2021, quando il centro cittadino si è trasformato nel teatro dell’omicidio di Clara Ceccarelli. 69enne, la donna – commerciante – era la titolare del calzaturificio Jolly, il negozio all’ingresso del quale è stata uccisa con trenta coltellate da un uomo. Una violenza terribile che non le ha lasciato scampo: accasciatasi per terra dopo esser stata pugnalata, la vittima è morta in attesa dell’ambulanza.
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Genova via Colombo, omicidio Clara Ceccarelli: fermato l’ex compagno
A dare l’allarme per l’omicidio di Clara Ceccarelli i commercianti di via Colombo: in una Genova quasi deserta per via delle restrizioni, le urla della vittima hanno risuonato attirando l’attenzione dei passanti sbigottiti. A nulla è servito il tentativo di inseguimento del killer da parte di qualcuno di essi. Dopo poche decine di metri, l’uomo è riuscito a dileguarsi girando l’angolo verso via della Consolazione, non lontano da piazza Brignole, dove la stessa vittima viveva. Fermato nella tarda serata di ieri, l’uomo è stato poi arrestato dalla Squadra Mobile. Si tratta di Renato Scapusi, artigiano di sessant’anni ed ex compagno della donna, sul quale sin da subito si erano concentrati i sospetti. Separati da circa un anno, l’uomo continuava a perseguitarla.
L’uomo la infastidiva da tempo: aveva tentato il suicidio
Solo qualche giorno fa, Scapusi – che ha confessato l’omicidio – era stato sorpreso a urinare sulla saracinesca del negozio di Clara. Poi, nella giornata di mercoledì, la polizia era intervenuta in una scuola riuscendo a dissuaderlo da un tentativo di suicidio. Agli agenti aveva detto di aver perso il lavoro per via della crisi. Successivamente era emerso che le difficoltà economiche erano, invece, conseguenza del vizio del gioco. Anche ieri sera, quando gli agenti lo hanno rintracciato, l’uomo stava tentando nuovamente di togliersi la vita gettandosi da un precipizio. «Quell’uomo – hanno raccontato alla polizia i commercianti della strada – era sempre qui e la infastidiva, aveva perso la testa. Sapevamo che con lui aveva dei problemi ma non pensavamo che potessero arrivare a questo». >> Formia, ai domiciliari il 16enne accusato per l’omicidio di Romeo Bondanese