“Il vaccino ormai è più una questione politico-sociale che sanitaria. In nome dell’emergenza hanno combinato dei grandi casini in questo anno, temo che anche sui vaccini verrà fuori qualcosa, magari che non saranno efficaci come dicono”. Lo sostiene Gianluigi Paragone, senatore del gruppo misto e fondatore di Italexit ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, su Radio Cusano Campus. (segue dopo la foto)
Gianluigi Paragone Italexit, vaccini: “Quando nascondi e rendi segreti i contratti vuol dire che non si è negoziato alla pari”
Sulle forniture dei vaccini Gianluigi Paragone, fondatore di “Italexit”, ha un’opinione molto critica, soprattutto riguardo ai contratti stipulati dall’Unione Europea. “Quando nascondi e rendi segreti i contratti – afferma – vuol dire che sono palesi le asimmetrie negoziali. Purtroppo l’UE si è ritrovata con la paura di dover dare immediatamente delle risposte e inizio a pensare che il vaccino ormai sia più una questione politico-sociale che sanitaria”.
“La politica – ha detto Paragone ai microfoni della radio romana – ha bisogno di dire: col vaccino ripartiamo e dall’altra parte gli altri vogliono fare profitto. Io non credo che il vaccino potrà realmente risolvere i problemi perché i tempi di somministrazione e gli effetti saranno lunghi. Noi li chiamiamo vaccini e poi nei contratti, per quel poco che siamo riusciti a vedere, c’è scritto che le multinazionali del farmaco ebbero la possibilità di trasformare unilateralmente il contratto passando da fiale a dosi”.
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La questione dosi-fiale, molto più di un semplice particolare: le conseguenze sui piani vaccinali
Le aziende produttrici dei vaccini per il Covid, spiega Paragone, “ti danno una serie di boccettine che sono le fiale. Poi hanno capito che non avevano le fiale sufficienti e quindi dissero che da una fiala si potevano estrarre prima 5 dosi, poi 6. Quando hai lo stesso numero di fiale, ma aumenti le dosi e dici che serve una siringa particolare – osserva a ragione il fondatore di Italexit – il sistema va in palla”.
“Se mi si dice che le varianti aumentano e sono più aggressive, non capisco come un vaccino testato un anno fa possa essere efficace nella stessa misura a fronte della mutazione del virus. In nome dell’emergenza – incalza Paragone – hanno combinato dei grandi casini in questo anno. Temo che anche sui vaccini verrà fuori qualcosa, magari che non saranno efficaci come dicono. Sulle mascherine non c’è un’omologazione riconosciuta, ognuno si autocertifica il proprio lotto di mascherine. Abbiamo talmente paura di quello che può accadere dopo che ci accontentiamo di qualsiasi verità” >> Le notizie di politica italiana