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Gianna Del Gaudio maltrattata dal marito: ex nuora testimone racconta dettagli agghiaccianti a processo

19/02/2020 18:41

Processo Antonio Tizzani: nuovi agghiaccianti particolari emergono dal processo a carico dell’ex ferroviere in pensione indagato a piede libero e unico imputato per l’efferato delitto della moglie Gianna Del Gaudio, brutalmente sgozzata in casa, a Seriate, la sera del 26 agosto 2016. In aula ieri 18 febbraio ha testimoniato la sua ex nuora.

Omicidio Gianna Del Gaudio: la ex nuora testimone dei maltrattamenti inflitti da Antonio Tizzani

Erica, ex moglie del figlio maggiore della vittima e di Antonio Tizzani, Mario, per molti anni ha frequentato la famiglia dell’imputato e sarebbe stata testimone oculare di terrificanti episodi di violenza ai danni della povera signora Gianna. E in aula lo ha raccontato con dovizia nei dettagli: “Spesso lui era aggressivo, sia a parole che fisicamente”, ha detto la teste in merito ad Antonio Tizzani per rispondere alla pm che le aveva chiesto come erano i rapporti tra gli ex suoceri. A detta della donna, l’imputato si rivolgeva alla moglie Gianna insultandola: “Spesso le dava della scema”, talvolta capitava che la spingesse “contro il muro, le tirava oggetti”.

RIS ANALISI ANTONIO TIZZANI

Antonio Tizzani puntò “il coltello contro la moglie”: a processo testimonianza shock della ex nuora

In famiglia dunque in tanti avrebbero saputo di siffatti (presunti) maltrattamenti: “Quasi ogni giorno ero a casa dei miei suoceri e in due o tre occasioni ho visto Tizzani puntare il coltello contro la moglie, dicendole: ‘Ti taglio i viveri'”. La donna, moglie di Mario Tizzani dal 2000 al 2015, ha poi aggiunto altri terribili dettagli: l’imputato avrebbe in sua presenza lanciato sedie, il telecomando, oppure capitava che battesse i pugni sul tavolo, che bevesse “anche troppo” a tavola, che desse spintoni alla moglie. La difesa di Tizzani rappresentata dall’avvocato Giovanna Agnelli, ha avuto da obiettare alle dichiarazioni della teste, sostenendo che siffatti modi di esprimersi del suo assistito sarebbero stati “scherzosi”. Ma la testimone ha precisato: “A volte le diceva in tono scherzoso, a volte no”.

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