Morte Giulia Di Sabatino: Roberta Bruzzone impegnata in prima linea per far luce sul caso. In veste di consulente della famiglia Di Sabatino, infatti, la nota criminologa vuol far luce sulle dinamiche ancora in certe in cui la ragazza di Tortoreto trovò la morte.
Giulia Di Sabatino per la famiglia non si è suicidata: la Bruzzone al lavoro sul caso
Giulia Di Sabatino morì dilaniata sotto il cavalcavia della A14 tra Giulianova e Mosciano, da dove precipitò la notte del 31 agosto 2015. I resti della ragazza furono rinvenuti la mattina del 1° settembre sotto il cavalcavia. Quella notte un automobilista la vide parlare in strada proprio nel punto da cui precipitò, con un uomo alla guida di un’auto. Si tratta di Davide, l’ultimo ad averla vista in vita la notte in cui morì, meglio noto come “il ragazzo della Panda rossa”.
L’uomo è stato arrestato lo scorso aprile per maltrattamenti nei confronti dei genitori e precedentemente indagato a piede libero in merito al caso di Giulia, appunto. Il fascicolo a suo carico per istigazione al suicidio è stato archiviato dalla Procura di Teramo. La famiglia della ragazza però non accetta la tesi del suicidio e sta lavorando affinché il caso venga riaperto, soprattutto alla luce dei recenti accadimenti relativi alla posizione di Davide.
Roberta Bruzzone «convinta che ci sia spazio per una riapertura del caso»
Lo ha ben chiarito nei giorni scorsi la criminologa Bruzzone ai microfoni di EkuoNews.it. Vi riportiamo qui di seguito il virgolettato delle sue dichiarazioni: “Io sono qui perché convinta che ci sia spazio per una riapertura del caso e per una formulazione ben precisa in termini accusatori”.
“Stiamo insistendo per questo, perché effettivamente Giulia non aveva alcun genere di indicatore che potesse lasciar presagire un suicidio o comunque sia una condotta ad alto rischio di questo tipo. Per cui francamente non riusciamo a trovare una spiegazione plausibile in ciò che fin ad oggi la Procura ha scritto nelle richieste di archiviazione …”.
L’attenzione della Bruzzone è puntata sulla posizione dell’uomo della Panda rossa, di recente tratto in arresto per atti di violenza nei confronti dei genitori. “Riteniamo che ci sia ancora spazio per degli approfondimenti – anche abbastanza determinanti – soprattutto alla luce degli ultimi sviluppi sulla posizione giudiziaria di una persona in particolare che è l’ultima ad aver trascorso parecchio tempo con Giulia quella tragica notte e che a nostro modo di vedere fino ad oggi, insomma, non ha riferito la verità ...”.
“Questa è chiaramente la nostra posizione, io sto lavorando a fianco della famiglia ormai da tempo, quindi è chiaro che in quella direzione stiamo andando …”. Potrebbe interessarti anche —> Giulia Di Sabatino dilaniata sotto cavalcavia: arrestato il “ragazzo della Panda rossa” per un altro reato