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M5s divisi su Draghi, ma 30% apre all’ex direttore della BCE: l’ipotesi del voto su Rousseau

04/02/2021 09:48 - Aggiornamento 04/02/2021 09:53

Governo Draghi M5s divisi, ipotesi voto Rousseau sempre più concreta. – Giovedì 4 febbraio 2021. Si entra nel vivo. Al via oggi le consultazioni del presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi per la formazione del nuovo esecutivo. L’ex presidente della Bce ha accettato con riserva il compito assegnatogli dal capo dello Stato Sergio Mattarella. Ma avrà i numeri per la fiducia in Parlamento? Non sarà facile: gli occhi sono puntati soprattutto su il M5s. Luigi Di Maio ha ribadito il “no” a governi tecnici e non è escluso il voto su Rousseau. Difatti se i pentastellati si defilassero, non è detto che l’apporto di Forza Italia e dei centristi possa essere sufficiente. Nel MoVimento la situazione è tutt’altro che rosea: le posizioni dei grillini non paiono univoche.

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Governo Draghi M5s divisi, ma 30% apre all’ex direttore della BCE: ipotesi voto su Rousseau

«Leali a Conte, no al governo tecnico guidato da Draghi», le istruzioni di Beppe Grillo al Movimento 5 stelle, secondo quanto apprende l’Adnkronos. Una linea tra l’altro tracciata dallo stesso capo politico Vito Crimi. «Una tale tipologia di esecutivi è già stata adottata in passato, con conseguenze estremamente negative per i cittadini italiani. Il MoVimento 5 Stelle, già durante le consultazioni, aveva rappresentato che l’unico governo possibile sarebbe stato un governo politico. Pertanto non voterà per la nascita di un governo tecnico presieduto da Mario Draghi», queste le parole sui social del leader dl M5s. Ma non tutti sono d’accordo con lui: la conferma è arrivata dall’assemblea dei gruppi parlamentari tenuta ieri pomeriggio. Gli aperturisti nei confronti di Draghi, secondo “Il Corriere della Sera”, sarebbero almeno il 30% di deputati e senatori grillini. Il MoVimento è diviso. L’ex ministra Giulia Grillo nel corso dell’incontro ha detto: «Anche Conte è un tecnico e abbiamo candidato tecnici nel 2018». «No ad assolutismi. Vediamo se fanno un governo politico. La nostra integrità è stata violata con Descalzi e Profumo», ha affermato il capogruppo Davide Crippa.

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Di Maio: «La strada da intraprendere è un’altra: ci vuole un governo politico»

Luigi Di Maio ne fa una questione “politica”: «Io credo che il punto non sia attaccare o meno Draghi. Mario Draghi è un economista di fama internazionale che ha legittimamente e correttamente risposto a un appello del Capo dello Stato. Io credo che il punto qui sia un altro e prescinde dalla figura di Mario Draghi. Il punto qui è che la strada da intraprendere a mio avviso è un’altra. E, come ho detto, è quella di un governo politico». E ancora: «Ricordiamo che nel 2018 abbiamo preso il 33% dei voti e in Parlamento siamo la forza politica più grande, siamo determinanti. Ora dobbiamo mostrarci compatti. Chiedo unità a tutti, nessuno pensi di dividerci». Rimane aperta l’ipotesi di una consultazione degli iscritti attraverso la piattaforma Rousseau. A proposito della maggioranza uscente, Di Maio ha detto «Dobbiamo guardare all’interesse del Paese, con Pd e Leu non possiamo rompere perché ne va del nostro futuro».

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Governo Draghi M5s incerto, verso la scissione?

Al termine della riunione Pd-M5s-Leu Andrea Orlando ha detto: «Mi è parso che si tratti di posizioni ferme ma non assolutamente insuperabili». Circa la posizione dei MoVimento nei confronti del governo Draghi, Orlando ha detto: «Non ho trovato una pregiudiziale personale né delle valutazioni insormontabili, ho trovato una resistenza». E ancora: «I toni e il clima fanno sperare in un’evoluzione fra le forze politiche, è molto importante che le distanze si riducano. Può essere utile in una situazione così un sostegno un’astensione, una posizione di maggiore apertura, le sfumature possono essere molto importanti». Leggi anche l’articolo —> Draghi premier, Mastella “gufa”: «Meno voti di Conte…», la posizione del centrodestra