Che stiano cercando di “fare le scarpe” a Mario Draghi per la sua troppa vicinanza al presidente Usa Biden e per la sua distanza dallo zar Putin? “A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca, diceva Giulio Andreotti. E Draghi da questo punto di vista è certamente un andreottiano. Ma andiamo con ordine. La spaccatura della maggioranza sul catasto potrebbe essere solo uno dei punti iniziali della fine del governo Draghi”, scrive Marco Antonellis su «TPI». Un caldo retroscena in cui si focalizza l’attenzione sugli ultimi giorni del mandato dell’ex numero dell’Eurotower, costretto a fronteggiare guerra in Ucraina, crisi energetica, riforme, pandemia.
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Governo Draghi a rischio, Lega e FI in sofferenza: il retroscena
A proposito di quanto successo sul catasto Antonellis ha rivelato: «In commissione Finanze lo stralcio della riforma sul catasto, voluto dal centrodestra, è stato bocciato per un solo voto. A seguito di ciò, fonti di Lega e Forza Italia hanno espresso profonda delusione. I deputati del Carroccio in particolare hanno fatto sapere che da ora in poi voteranno solo secondo le indicazioni di partito per quel che riguarda la materia fiscale». E capirete bene, c’è poco da stare allegri, visto che si preannuncia come un periodo di grandi riforme da portare a termine. A salvare il governo, non votando per l’emendamento soppressivo della riforma, è stato Alessandro Colucci, deputato di Noi con l’Italia. Ma «’dietro’ c’è di più perché lo stesso Mario Draghi aveva lasciato trapelare segni di insofferenza sia dopo l’elezione di Mattarella, quando ha detto che ‘senza voti non si va avanti’, sia prima della votazione sulla riforma del catasto», rimarca Antonellis su «TPI». Per questa ragione l’eventualità che l’esecutivo cada, per il giornalista, non è più così lontana. Il partito che manifesta più segni di insofferenza? La Lega. Ed è difficile capire come si comporterà nei prossimi mesi, che saranno caldissimi. «Verranno prese in esame tre riforme molto divisive, che però Draghi considera importanti, perché incardinate all’interno del Pnrr: concorrenza, appalti e giustizia», sottolinea Antonellis. Altro partito in grande sofferenza, per la grande firma di «TPI», è Forza Italia.
Il pensiero che serpeggia tra i fedelissimi del premier
E tra i fedelissimi di Draghi serpeggia un pensiero: «Vuoi vedere che i due grandi amici di Putin in Italia, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi con la scusa del catasto stanno facendo pagare a Mario Draghi l’eccessiva durezza del governo italiano nei confronti del dittatore russo?». D’altronde non vi sembra impossibile creare un punto di contatto tra il bideniano Draghi e il trumpiano Matteo Salvini? Leggi anche l’articolo —> Come la guerra in Ucraina si riflette in Italia: quali materie prime iniziano a scarseggiare