Governo Draghi Salvini “molla” l’alleata Giorgia Meloni? – 5 febbraio 2021. Secondo giro di consultazioni per il professor Mario Draghi. Nella tarda mattinata di oggi, il presidente del Consiglio incaricato si confronterà con Leu, IV, PD, FdI e FI per verificare la presenza di una maggioranza parlamentare. La Lega di Matteo Salvini attenderà le consultazioni, previste per sabato, per decidere; mentre Forza Italia ha espresso apertamente il suo appoggio all’ex presidente della Bce. Resta ferma nella sua posizione Giorgia Meloni, che ha ribadito il no di Fratelli di Italia.
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Governo Draghi, Salvini: «Dovrà scegliere tra la Lega e i 5 Stelle», molla l’alleata Meloni?
Secondo giro di consultazioni per il premier incaricato Mario Draghi oggi, a partire dalle 11 a Montecitorio, per la formazione di un nuovo governo. Tra gli incontri previsti dall’ex presidente Bce, quelli con Italia Viva, Fratelli d’Italia, Pd e Forza Italia, che nella delegazione vedrà anche la presenza di Silvio Berlusconi. E mentre il M5s, a fatica, cerca di ricompattarsi, il “nome Draghi” ha creato una profonda spaccatura nel centrodestra. Il leader azzurro ha rotto gli indugi e si è schierato a favore di un esecutivo guidato dall’economista. Posizione poco chiara quella di Matteo Salvini, che, secondo “Il Foglio”, gioca a fare l’Amleto, ma pare sempre più vicino a “mollare” l’alleata Giorgia Meloni. «Draghi dovrà scegliere tra le richieste di Grillo e quelle della Lega», ha affermato il segretario del Carroccio. «Le proposte nostre e quelle dei 5 Stelle sono il contrario. Meno tasse o più tasse. Noi siamo liberi. Meno tasse e meno burocrazia», queste le dichiarazioni di Salvini, che ripeterà tutto al colloquio di sabato. La Lega è pronta a porre un “Aut Aut” all’ex presidente della BCE, che nel frattempo ha avuto però un lungo colloquio telefonico con Beppe Grillo e ha sentito il premier uscente Conte.
Giorgetti: «Il governo sarebbe zoppo senza di noi. Noi a favore o contro, esclusa l’astensione»
Dal vicesegretario delle Lega arriva però ben più di un’apertura al premier incaricato: «Draghi è un fuoriclasse come Ronaldo. Uno come lui non può stare in panchina», ha detto Giancarlo Giorgetti, che ha aggiunto: «Il governo sarebbe zoppo senza di noi. Noi a favore o contro, esclusa l’astensione». Lo stesso Salvini ha precisato: «È meglio che ognuno dica liberamente quello che ha in testa. Noi non siamo costretti a fare nulla controvoglia, l’unità del centrodestra è un valore, governiamo in 14 regioni su 20». Il deputato della Lega, Claudio Durigon, intervistato da Radio Cusano Campus, ha ribadito che anche se si formerà un governo Draghi, l’orizzonte rimane comunque quello del voto. E su un’eventuale partecipazione della Lega ha dichiarato: «C’è bisogno di riduzione delle tasse, flessibilità in entrata e in uscita nel mercato del lavoro, temi importanti che Draghi non potrà che condividere se vuole andare verso l’espansione anziché verso la repressione come fu per il governo Monti». Leggi anche l’articolo —> Governo Draghi, il patto ‘segreto’ tra Luigi Di Maio e Beppe Grillo: «Non si può dire no al Colle»