La crisi di governo che ha fatto cadere Giuseppe Conte e entrare in scena il neopresidente Mario Draghi è il simbolo del fallimento della classe politica italiana e, soprattutto, dei suoi politici. Mario Draghi viene descritto come un salvatore, colui che si dovrà occupare di rimettere insieme i cocci di un vaso distrutto ormai da molto tempo. Ma senza le forze politiche nemmeno Draghi sarà in grado di ricostruire un Paese allo sfacelo. La vera necessità, l’unico modo per far sì che le cose tornino a funzionare è che la politica ammetta i suoi fallimenti e scelga finalmente di riformarsi, smettendo di tentare solo di sopravvivere e tornando a rispondere alle domande che i cittadini pongono, alle necessità evidenti.
Il governo Draghi deve essere un nuovo punto di partenza della politica italiana
Il Movimento 5 Stelle, forse, lo ha capito che l’unico modo per poter andare avanti è rincominciare da zero. E’ riscrivere la storia, perchè è finita l’era degli improvvisati. E lo descrive perfettamente Massimo Cacciari su La Stampa: “Perfino i 5S sembrano ora aver compreso che non si governa con chiacchiere movimentistiche e che, piaccia o no, la democrazia ha a che fare fisiologicamente con la presenza di forze politiche organizzate e di gruppi dirigenti non improvvisati sulla base di qualche clic”. Proprio questo è il punto: se vogliamo che il Paese possa sopravvivere alla crisi economica, sociale e sanitaria che sta affrontando, bisogna necessariamente fare un passo indietro. Bisogna ricostruire l’apparato tecnico-amministrativo in tutte le sue componenti. E, soprattutto, serve che le forze smettano di vivere le Istituzioni come un luogo per salvare il ceto politico e allungare un destino già scritto.
I presupposti del congresso che il Partito Democratico terrà dovrebbero essere questi. Fino a poco fa sembrava che l’idea fosse proprio quella di ridefinire tutti quei componenti che hanno, per molto tempo, sostituito il termine responsabilità con quello governabilità. E che hanno smesso di rispondere alle domande dei cittadini per favorire la loro permanenza all’interno dei Palazzoni romani. Fino a poco fa, però: ora le carte in tavola potrebbero cambiare visto che negli scorsi minuti il segretario del PD Nicola Zingaretti ha dichiarato su Facebook che presenterà le sue dimissioni.
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Governo Draghi, cosa dovrebbe fare il Partito Democratico
Senza ombra di dubbio, il Partito Democratico oggi si trova in questa situazione perchè ha subito terribilmente l’arrivo del governo Draghi. Un destino, però, condiviso da parecchi. La professionalità dell’ex presidente della Bce ha sbattuto di fronte alla faccia di tutti i politici le loro incompetenze. Un’incompetenza, badate bene, che è diventata negli anni sistemica. Se oggi ci troviamo in questa situazione di emergenza sanitaria, infatti, è anche per colpa del rapporto irrazionale tra Regioni e poteri centrali. Proprio per questo motivo bisogna ripartire dalle domande, dalle riforme istituzionali, dai progetti volti a risolvere i numerosi nodi italiani. Dalle responsabilità. E smetterla di voler, semplicemente e solamente, sopravvivere. >> Tutte le notizie di UrbanPost