Green Pass esonero – È stato pubblicato oggi, mercoledì 22 settembre 2021, in Gazzetta Ufficiale, il decreto legge firmato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Per i lavoratori sia pubblici che privati, sprovvisti di certificato verde, previsto lo stop dello stipendio, ma c’è una novità. Non c’è più la sospensione per i lavoratori, che saranno considerati comunque assenti ingiustificati. Chi è però che è esente dal Green Pass? Facciamo chiarezza.
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Green Pass, esonero per motivi di salute
“Dal 15 ottobre 2021 e fino al 31 dicembre 2021, termine di cessazione dello stato di emergenza, al fine prevenire la diffusione dell’infezione da Sars-CoV-2, al personale delle amministrazioni pubbliche, al personale delle Autorità amministrative indipendenti, ivi comprese la Commissione nazionale per la società e la borsa e la Commissione di vigilanza sui fondi pensione, della Banca d’Italia. Nonché degli enti pubblici economici e degli organi di rilievo costituzionale, ai fini dell’accesso nei luoghi in cui svolgono l’attività lavorativa, è fatto obbligo di possedere e di esibire, su richiesta, la certificazione verde Covid-19”, si legge all’art. 1 del decreto firmato dal Capo di Stato Mattarella. Vale dunque sia per lavoratori pubblici che privati, che se sprovvisti di certificazione non riceveranno alcun emolumento.
Modificati, come si legge all’articolo 5, i tempi relativi alla concessione del Green Pass per chi riceve la prima dose di vaccino: il documento non viene rilasciato dopo 15 giorni ma “dalla medesima somministrazione”. Veniamo ora agli esonerati, chi è che non ha bisogno del Green Pass per poter lavorare? A chi non spetterebbe?
Per chi non è obbligatorio il certificato verde
Il Green pass concerne tutti i cittadini di età superiore ai 12 anni che si trovino in una delle seguenti condizioni: aver ricevuto il vaccino contro la malattia Covid-19; risultare negativi al test molecolare o antigenico rapido nelle ultime 48 ore; essere guariti dal Coronavirus negli ultimi sei mesi. È esente qualcuno, di chi si tratta? Il certificato verde, come rilancia l’Adnkronos, non è obbligatorio per:
– i bambini sotto i 12 anni, esclusi per età dalla campagna vaccinale.
– i soggetti esenti per motivi di salute dalla vaccinazione sulla base di idonea certificazione medica. Fino al 30 settembre 2021, possono essere utilizzate le certificazioni di esenzione in formato cartaceo rilasciate, a titolo gratuito, dai medici vaccinatori dei Servizi vaccinali delle Aziende ed Enti dei Servizi sanitari regionali o dai Medici di medicina generale o Pediatri di libera scelta dell’assistito che operano nell’ambito della campagna di vaccinazione anti-SARS-CoV-2 nazionale, secondo le modalità e sulla base di precauzioni e controindicazioni definite dalla Circolare Ministero della Salute del 4 agosto 2021. Sono validi i certificati di esenzione vaccinali già emessi dai Servizi sanitari regionali sempre fino al 30 settembre;
– i cittadini che hanno ricevuto il vaccino ReiThera (una o due dosi) nell’ambito della sperimentazione Covitar. La certificazione, con validità fino al 30 settembre 2021, sarà rilasciata dal medico responsabile del centro di sperimentazione in cui è stata effettuata in base alla Circolare del Ministero della Salute 5 agosto 2021. Leggi qui tutte le notizie sul Coronavirus.
Green Pass esonerato chi? Tanti i casi
L’esenzione riguarda anche le persone che hanno avuto una reazione allergica grave dopo la somministrazione della prima dose. Per le donne in gravidanza, il ministero della Salute chiarisce che “la vaccinazione anti-SARS-CoV-2 non è controindicata in gravidanza. Qualora, dopo valutazione medica, si decida di rimandare la vaccinazione, alla donna in gravidanza potrà essere rilasciato un certificato di esenzione temporanea alla vaccinazione”. Può poi ottenere l’esenzione al Green pass anche chi ha avuto episodi di miocardite o pericardite dopo la vaccinazione con Pfizer o con Moderna, senza poter proseguire con l’inoculazione della seconda dose. I cittadini in possesso del certificato di esenzione potranno svolgere tutte le attività per cui è richiesto il certificato verde e dunque anche l’attività lavorativa.