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Grillo: «Su Green pass serve pacificazione. Tamponi gratuiti ai lavoratori non vaccinati»

12/10/2021 15:30 - Aggiornamento 12/10/2021 15:48

Al suo blog Beppe Grillo affida una nuova proposta sul Green pass, che già sta facendo discutere. Il fondatore del MoVimento 5 Stelle, calcoli alla mano da «buon ragioniere», ha spiegato che il popolo dei no vax in Italia è parecchio contenuto. Da qui l’idea di una «pacificazione»: «I lavoratori senza vaccino potrebbero essere circa 3 milioni, su 23 milioni di lavoratori, il 13%-15% circa. Se lo stato decidesse di pagare i tamponi per entrare in azienda, per questi lavoratori, servirebbe circa un miliardo di euro fino a dicembre 2021», ha affermato l’ex comico genovese.

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Grillo: «Su Green pass serve pacificazione. Tamponi gratuiti ai lavoratori non vaccinati»

«Sui 19 milioni mancanti circa 6 hanno meno di 12 anni. E altri 6 circa hanno tra 12 e 19 anni, e quindi sono in prevalenza studenti delle scuole superiori e non lavoratori. Si stima poi che ci siano circa 2,5 milioni di over 60enni senza vaccino, prevalentemente concentrati sui 60-69 anni. Tra questi oltre la metà sono pensionati e meno di 1 milione i lavoratori. Quindi dovremmo avere 19-12-1= 6 milioni circa in età attiva. Non tutti questi sono lavoratori. Potrebbero essere disoccupati, inattivi e non occupati, almeno per i 2/3, quindi 2,5-3 milioni», ha dichiarato Beppe Grillo, proponendo argomentazioni a sostegno della sua iniziativa.

«Questi lavoratori potrebbero essere individuati automaticamente attraverso uno scambio dati tra Sogei che detiene i dati sui Green pass, e Inps che detiene i codici fiscali dei lavoratori e le aziende dove lavorano. L’incrocio tra questi due dataset, con autorizzazione del garante, permetterebbe ad Inps di segnalare nel cassetto aziendale, i lavoratori senza Green pass a cui fare il tampone. E si dovrebbe prevedere nel cassetto aziendale un riconoscimento di un bonus sotto forma di sgravio contributivo. In modo che il costo del tampone sia solo anticipato dall’azienda ma pagato a conguaglio da Inps, come succede in genere per la cassa integrazione ordinaria sui versamenti dei contributi aziendali», ha aggiunto.

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Il meccanismo illustrato dal fondatore del M5s sul suo blog

«Questo meccanismo, che non invaderebbe la privacy se non nei limiti strettamente necessari, con verifica di impatto, e dati trattati nel rispetto del Gpdr, e comunque senza conseguenze alcuna per i lavoratori, se non ai fini di pagare il costo del tampone, avrebbe il doppio vantaggio: uno, di essere veloce, evitare file e controlli ai tornelli aziendali, durante i quali certamente ai lavoratori vedrebbero in quel caso violati i loro spazi di libertà, e due, di essere gratuito per i lavoratori, e di individuare il costo e coprirlo con un bonus apposito, pagato dallo Stato», ha concluso Grillo. Ma la sua proposta ha già trovato il “no” del ministro del Lavoro Orlando: «Io ho sempre detto una cosa. Mi sembra ragionevole pensare a tutte le forme possibili di calmierazione, ma far diventare il tampone gratuito significa dire sostanzialmente che chi si è vaccinato ha sbagliato». E ancora: «Io penso invece che noi dobbiamo dire che chi va a lavorare e chi ancora non è convinto può avere anche un trattamento parzialmente diverso rispetto a chi non deve andare a lavorare».

Nella stessa direzione di Grillo si sta muovendo Matteo Salvini. Il leader della Lega ha chiesto di «allungare la validità di tutti i tamponi da 48 a 72 ore e garantire tamponi gratuiti a lavoratrici e lavoratori senza certificazione verde». Proposta anche la sua sul Green Pass, che, al momento, non è stata presa in considerazione dal governo Draghi. Leggi anche l’articolo —> Green pass obbligatorio, cosa cambierà nel 2022? Le parole del sottosegretario Andrea Costa