La guerra in Ucraina è giunta al 55esimo giorno, è entrata nella seconda fase: nella notte tra lunedì e martedì ha preso il via l’offensiva russa contro l’est dell’Ucraina, alla conquista del Donbass. Il presidente ucraino Zelensky ha dichiarato fermo: «Non importa quanti soldati russi arriveranno: ci difenderemo». Il governatore ucraino della regione di Lugansk ha definito la situazione «un inferno». In precedenza l’esercito russo ha preso Kreminna, sparando anche sui civili in fuga. Continua intanto l’assedio a Mariupol: secondo quanto riferito dal sindaco della città “martire” sarebbero state deportate ben 40mila persone.
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Guerra in Ucraina, al via l’offensiva russa nel Donbass, è “un inferno”, le ultime drammatiche notizie
Il sindaco di Mariupol, Vadym Boichenko, ha affermato all’alba di oggi che circa 40.000 civili sono stati «deportati con la forza» dalla città e trasferiti in Russia o nelle regioni dell’Ucraina controllate dal Cremlino. Parlando alla televisione ucraina, Boichenko ha dichiarato che questi dati sono stati «verificati attraverso il registro municipale». L’ultima dolorosa battaglia si è combattuta nella Azovstal, la più grande acciaieria d’Europa vicina al porto, dove sarebbero nascosti anche mille civili ucraini. «I nostri uomini si sono trincerati molto bene. Con i russi giocano come il gatto col topo, escono, compiono sortite e poi tornano a nascondersi lasciando trappole e nidi di resistenza che bloccano i loro commando, anche i tank non riescono ad avanzare», ha spiegato il tenente Andreij, un soldato originario di Mariupol. Forti esplosioni ci sono state per tutta la notte: da Kharkiv a Mykolaiv.
Macron: «Se andrò a Kiev dovrà essere per fare la differenza»
Sarebbero più di settemila i presunti crimini di guerra commessi dalle truppe russe in Ucraina e sui quali le autorità di Kiev stanno indagando. Si parla di 7.280 presunti crimini di guerra. Nel rapporto diffuso questa mattina viene inoltre confermata l’uccisione di 205 bambini dall’inizio dell’invasione militare russa risalente allo scorso 24 febbraio. Nessun corridoio di evacuazione per i civili è previsto per oggi in Ucraina e questo per il terzo giorno consecutivo. Lo ha annunciato il vice primo ministro ucraino Iryna Vereshchuk. Dal punto di vista diplomatico non si possono citare le ultime parole del presidente francese Macron: «Se andrò a Kiev, dovrà essere per fare la differenza, per apportare qualcosa di utile. Per dimostrare semplicemente il mio supporto non ho bisogno di recarmi lì», ha detto, rispondendo all’invito del presidente ucraino Zelensky. Leggi anche l’articolo —> Russia Ucraina, gli Usa avvertono lo zar Putin: così scatta escalation