Doodle Jacques Brel. Oggi, 15 novembre, Google ha deciso di dedicare un Doodle ad uno dei più celebri cantanti di lingua francese in Europa: il cantautore, compositore, regista e attore Jacques Brel. Perché proprio oggi Google decide di ricordare il cantante?
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Doodle Jacques Brel: perchè oggi?
Antoine Maillard ha realizzato il ritratto dell’artista francese, che compare nella homepage di Google. Di solito gli autori dei Doodle scelgono di ricordare un personaggio di rilievo nell’anniversario di nascita o della morte. Questa volta no. Google ha voluto ricordare oggi Brel perché in questa data, nel 1966, il cantante si è esibito sul palcoscenico per l’ultima volta, regalando una performance emozionante al “Palais des Beaux-Arts“, a Bruxelles.
Chi è Jacques Brel?
Jacques Brel nacque l’8 Aprile 1929 a Bruxelles. La sua carriera da musicista iniziò a Parigi, dove si trasferì nei primi anni cinquanta. Nel 1954 realizzò il suo primo disco intitolato Le Diable. Il brano Ça va gli fece guadagnare la vittoria del Disco d’oro poco tempo più tardi. Brel fu un artista creativo e si misurò su vari temi. Grazie all’originalità e all’abilità di eccellere in più stili, viene ricordato oggi come il più grande cantante francofono di tutta Europa.
Le prime generazioni di cantautori italiani trovano in Brel una fonte d’ispirazione impareggiabile, affascinati da come i suoi brani si differenzino da quelli che propone loro l’Italia in quanto a profondità e complessità. A tal proposito Francesco Guccini nel 1982 dichiarò: “Dopo vent’anni di mamme nere, di barche bianche, di colombe che volavano, di papaveri che entravano dalla finestra, di anatre che uscivano dalla porta, dalla disperazione uno doveva guardarsi in giro. E l’unica possibilità erano i francesi Brel, Brassens. Quindi si copiava, ma la canzone melodica ci aveva regalato vent’anni di queste cose. Il cantautore, tanto bistrattato, ha scoperto che fare delle canzoni è anche un fatto d’intelligenza”. E in un’intervista più recente afferma: “Dal punto di vista musicale prima ci sono stati i francesi Jacques Brel e George Brassens: amavo quel tipo di canzone, l’armonia e il linguaggio”.
Anche Giorgio Gaber adatta ed esegue alcuni dei principali successi di Brel: Che bella gente (“Ces-gens là”), L’amico (“Jef”) e I borghesi (“Les bourgeois”). Ma anche Ora che non sono più innamorato richiama in più punti La chanson des vieux amants. Viene descritto così in un’intervista del 1964. “Tenco, l’anticonformista della canzone italiana. Fra i giovani in Belgio c’è uno come lui, Jacques Brel. Scrive singolari e splendide canzoni; una parla di un paese piatto, brumoso, fustigato da un vento crudele; ma gli piace perché è il suo. E tante altre, che parlano di uomini veri, con i loro difetti e le loro virtù”. >>Tutte le news