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Mogol riscrive Il mio canto libero, inno di medici ed infermieri contro il Coronavirus

22/03/2020 18:54 - Aggiornamento 22/03/2020 18:58

Ad ogni periodo corrisponde una colonna sonora. Anche in un momento cosí buio per la storia dell’Italia, il genio e l’artisticità che ci contraddistingue nel mondo, riesce a trovare la sua strada. Dal balcone del loro attico a Milano, i Ferragnez tengono ogni giorno un piccolo “concerto” in diretta con vari artisti, Emma Marrone, Francesca Michielin e nientepopodimenochè Andrea Bocelli. Ora è arrivata anche la risposta dei medici ed infermieri che intonano il loro inno, “Il mio canto libero” del magico duo Battisti-Mogol.

Mogol Coronavirus

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Mogol riscrive “Il mio canto libero”, inno di medici ed infermieri

Il video è stato realizzato e pubblicato dalla Federazione Italiana delle Società Medico Scientifiche e diffuso sul loro canale Youtube e su quello del Ministero della Salute. Il successo di Battisti e Mogol è stato riscritto da Giulio Rapetti, nel video i medici mettono in mostra le loro doti da musicisti. C’è chi suona la chitarra, chi picchia sulla batteria e chi canta, un mix perfetto.

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Nel video i medici si improvvisano musicisti, cantano e suonano il loro inno

Il video è formato da medici che suonano la pianola, la tromba, la batteria e la chitarra. In tanti cantano: «In un mondo che fa paura ormai, noi ti salveremo lo sai. Tutto passerà e sorriderai, noi ce la faremo si, tu lo vedrai. Adesso resta a casa, esci solo per la spesa. Domani un nuovo giorno sarà. Vola la speranza della gente, cerca di essere molto più prudente. Uniti da un anelito d’amore, di vero amore.» Un bellissimo e commovente inno di speranza e coraggio che viene proprio da quelle persone che stanno lottando più duramente il contagio. “Il mio canto libero” è un classico della musica italiana ed uno dei brani di maggior successo di Battisti. Il brano nasce da una base autobiografica, Mogol la scrisse dopo la separazione dalla moglie e l’incontro con la nuova compagna, le pittrice e poetessa Gabriella Marazzi. Ne esistono tante versioni, ma questa ci ha commossi davvero tanto. Grazie eroi!

 

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