C’è un Paese europeo in cui un lavoratore non qualificato guadagna fino a 3.000 euro: opportunità professionali e stipendio sopra la media italiana ed europea. L’unico deterrente è il freddo, ma ci si abitua. Scopriamo tutto sulle condizioni lavorative in Svezia e qual è la situazione in Italia. (Continua a leggere dopo la foto)
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L’esodo dei ragazzi italiani
Molti italiani, stretti nella morsa della recessione, stanno pensando o addirittura pianificando di trasferirsi all’estero, se non lo hanno già fatto. Purtroppo, il nostro Paese consente questo esodo che è trasversale: dai cosiddetti “cervelli in fuga” a chi svolge attività più pratiche ma si è reso conto che a parità di lavoro, in altri Paesi la retribuzione è molto più alta. E sono diversi i Paesi europei che offrono stipendi nettamente più elevati rispetto a quelli cui siamo abituati. Facciamo qualche esempio. In Svizzera, una cassiera di un supermercato guadagna quasi 5.000 euro al mese e una donna delle pulizie guadagna fino a 50.000 euro all’anno. Ma i vantaggi maggiori sembrano essere in Svezia: qui anche un lavoratore non qualificato può guadagnare oltre 3.000 euro al mese. (Continua a leggere dopo la foto)
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Lavora in Svezia. Quanto puoi guadagnare?
In Svezia il mercato del lavoro è in continua evoluzione e con esso l’elevata domanda di lavoratori stranieri. Quali sono gli altri lavori più ricercati e ben pagati in Svezia? Ad esempio, gli ingegneri civili possono guadagnare tra i 3000 e i 5000 euro al mese. Anche gli insegnanti sono molto richiesti e ben pagati. Il loro stipendio varia da 2400 euro a 3500 euro al mese. Tuttavia, i redditi più alti sono quelli dei medici. Il loro reddito mensile varia da 3500 a 7000 euro. Oltre ai buoni salari, la Svezia offre una qualità della vita molto elevata: ottime infrastrutture, ampi spazi aperti e un livello di istruzione elevato e un sistema di welfare che, come in tutti i Paesi del Nord Europa, è molto efficace. Città pulite, cura per l’ecologia, insomma è un luogo ideale. Nonostante il fatto che gli affitti possano sembrare alti, sono adeguati agli stipendi. (Continua a leggere dopo la foto)
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La situazione in Italia (un confronto impietoso)
Da 30 anni gli stipendi dei lavoratori italiani sono fermi al palo, ed è un unicum in tutta Europa. Il problema è che, contestualmente, il costo della vita è cresciuto sensibilmente, senza essere compensato dagli aumenti salariali che tutti gli altri Paesi hanno effettuato. Lo certifica il rapporto dell’Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche, ripreso dal sito Leggo, che offre una comparazione tra il dato italiano e quello degli altri Paesi Ocse: tra il 1991 e il 2022 i salari reali nel nostro Paese sono rimasti pressoché invariati, con una crescita solo dell’1%, a differenza dei Paesi dell’area Ocse dove sono cresciuti in media del 32,5%.
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