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Joe Biden, aneddoto particolare riemerge dal passato: lo stesso disturbo di Giorgio VI

07/01/2021 12:46 - Aggiornamento 07/01/2021 17:58

7 gennaio 2021 – Washington. Il Congresso ha oggi proclamato Joe Biden nuovo presidente degli Stati Uniti d’America. La consacrazione è arrivata al termine della seduta a camere riunite per certificare i voti del collegio elettorale, vinto dal ticket dem con 306 voti contro i 232 di quello repubblicano. Biden non ha mai perso un’elezione per una carica istituzionale. È stato eletto al Senato degli Stati Uniti a trent’anni, nel 1972, l’età minima richiesta, diventando il sesto senatore più giovane nella storia del paese e ottenendo un seggio storicamente in mano ai Repubblicani. Lo hanno rieletto per sei volte consecutive. Quando ha lasciato il suo seggio, nel 2009, è diventato il più giovane senatore ad arrivare a sette mandati consecutivi. In seguito è stato candidato due volte alla vicepresidenza, nel 2008 e nel 2012, e alla presidenza nel 2020: e ha vinto tutte e tre le volte. Attorno alla sua persona ruotano tanti aneddoti curiosi, tra i tanti quello che lo lega al re del Regno Unito Giorgio VI, morto il 6 febbraio del 1952. Ecco di che si tratta…

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Joe Biden chi è, aneddoto particolare riaffiora dal passato: lo stesso disturbo di Giorgio VI

Secondo quanto riportato anche da “Il Post”, che ha dedicato un lungo articolo alla vita pubblica e privata del 46esimo presidente degli Stati Uniti, Joe Biden era balbuziente. Il politico ha balbettato per tutta la sua infanzia e fino ai vent’anni. A tal proposito un aneddoto particolare: il 5 settembre del 1994 uno studente americano di nome Branden Brooks partecipò a un incontro pubblico con Biden in Delaware. Alzò la mano, prese la parola, fece la sua domanda, balbettando non poco. Alla fine del meeting Biden lo andò a cercare e lo prese da parte. Con tono paterno gli disse che anche lui balbettava, da ragazzo, ma che non aveva mai permesso a questo problema di interferire con i suoi progetti e sogni. Per questo cercava sempre occasioni per parlare in pubblico, così da forzarsi a superare l’imbarazzo e la sua difficoltà. La settimana seguente Branden Brooks ricevette una lettera di Biden, scritta il giorno successivo al loro incontro.

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Joe Biden e la lettera a Brande Brooks: «Tratta tutti con rispetto e sarai rispettato»

Nella tenera lettera, pubblicata su “Letters of note”, Biden scriveva: «Caro Branden, è stato un piacere conoscerti ieri. Sei un ragazzo bravo e brillante, se continuerai a lavorare sodo ti aspetta un grande futuro. Tieni a mente quello che ti ho detto riguardo la balbuzie. Puoi sconfiggerla così come l’ho sconfitta io. Quando lo farai, sarai una persona più forte: avrai vinto. Un’altra cosa: ogni volta che hai la tentazione di prendere in giro qualcuno per via di un suo problema, ricorda come ti senti quando sei tu a essere preso in giro. Tratta tutti con rispetto e sarai rispettato. Il tuo amico, Joe Biden». E il giovane Branden seguì il consiglio: si candidò all’incarico di rappresentante degli studenti, venne eletto e rieletto tutti gli anni, alle scuole superiori e all’università. Approfittò di ogni occasione possibile per parlare in pubblico. E oggi, come spiega “Il Post”, Brande Brooks fa l’avvocato nel Missouri.

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I problemi di Giorgio VI al centro de “Il discorso del Re”

Joe Biden dunque come Giorgio VI di Inghilterra, a cui è dedicato il film del 2010 “Il discorso del Re” (The King’s Speech), diretto da Tom Hooper, con protagonisti Colin Firth, Geoffrey Rush, Helena Bonham Carter e Guy Pearce. La pellicola pluripremiata ruota attorno ai problemi di balbuzie del sovrano e del rapporto con il logopedista Lionel Logue, che lo ebbe in cura. Il discorso al quale si fa riferimento è quello con cui Giorgio VI annunciò alla nazione la dichiarazione di guerra alla Germania. Un problema quello delle balbuzie superato col tempo da entrambi i politici.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità classifica la balbuzie come disturbo specifico dello sviluppo: “Un disordine del ritmo della parola nel quale il paziente sa con precisione quello che vorrebbe dire. Ma nello stesso tempo non è in grado di dirlo a causa di arresti, ripetizioni e/o prolungamenti di un suono che hanno carattere di involontarietà”. Leggi anche l’articolo —> Joe Biden nuovo presidente degli Stati Uniti, è ufficiale: certificata la sua vittoria