È così che Marco Bocci restituisce, forse inconsapevolmente, ad Instagram la visione bollente di Laura Chiatti in doccia. Lo scatto già apprezzatissimo dai fan ha collezionato, al momento, oltre 32 mila like e una marea di commenti. Arrivato a tarda sera nelle bacheche degli utenti, ha procurato senza dubbio un’altra notte insonne a chi si è imbattuto nel ritratto. Ed ecco la conferma: “E neanche stanotte si dorme”, esaltato e concitato un fan. Ma non l’unico.
Laura Chiatti Instagram, nuda in doccia è il “top”: mai eccessiva
La foto, realizzata da Marco Bocci ma condivisa dalla stessa Laura sul proprio account social, non può che ricevere gli infiniti ringraziamenti dei followers che non smetteranno mai esprimere riconoscenza all’attore per quanto immortalato con gli occhi dell’amore. “Bravo Marco”, dicono entusiasti. “Toooop”, “Fantastica foto… da premiare”. Anche Bocci, dal canto suo, sembra contento del lavoro: “Bella bellissima”, chiosa tra i commenti. “Hai fatto una foto bellissima, – incalzano i seguaci della Chiatti – sei un grande. Opera d’arte”, “L’amore degli occhi del fotografo non può che risaltarne la bellezza!”. “È più bella di Venere”, proseguono.
“Una delle più belle donne italiane, con classe e per niente volgare”
“Wow… bellezza pura”, “Che c**o che c’hai Marcolì”, non manca un pizzico d’invidia nei confronti dell’attore. “La più sexy”, anche l’amica Michela Quattrociocche non si esime dall’esprimere un parere. “Amore mio… – è la replica della Chiatti – non sapendo più che fare poso nuda”. “Ottima idea”, il risultato della quarantena incontra i favori dei followers. “Direi di insistere”, suggeriscono, “Ma ora ti vogliamo così tutti i giorni”. Poco da fare per i fan di Laura: “La Chiatti è la Chiatti”, “La numero uno”, “Una delle più belle donne italiane, con classe e per niente volgare”. Non solo una “Meraviglia della natura”, ma anche – giurano – “Una persona dal cuore immenso, meravigliosa fuori e dentro”, una “Bellezza rara”. >> Nunzia De Girolamo Instagram, mini shorts e t-shirt da teenager: «Che gambe, beato il ministro!»