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Legge di bilancio 2023, Meloni prima del Cdm: “Non ci sono soldi e non possiamo sbagliare”

21/11/2022 17:11 - Aggiornamento 21/11/2022 17:20

Legge di bilancio 2023 ultime notizie economia. “Non ci sono soldi e non possiamo sbagliare”. L’attesa per il consiglio dei ministri che stasera  lunedì 21 novembre 2022 imposterà la Legge di Bilancio 2023 è tutta nelle parole della premier Giorgia Meloni. Non sbagliare per il suo esecutivo sarà molto difficile, per via delle molte emergenze da affrontare e le altrettante promesse elettorali da mantenere.

Legge di bilancio 2023 ultime notizie

Legge di bilancio 2023 ultime notizie: attesa per il Cdm, le ultime sulle misure più importanti

Come ben ricorda Open, l’asticella della Legge di Bilancio 2023 è fissata per ora a 32 milardi, di cui ben 21 in deficit impiegati per gestire in qualche modo l’emergenza bollette di cui abbiamo parlato molte volte nelle ultime settimane. Quello che preoccupa il governo (come tutti gli esecutivi che l’hanno preceduto) è il capitolo entrate, che “piange”.

Per questo, alcune delle misure ventilate negli ultimi giorni potrebbero non vedere la luce. Quindi, per far tornare i conti, saranno probabilmente sacrificati il taglio dell’Iva su pane e latte e la cancellazione delle cartelle esattoriali tra mille e 3.000 euro (rimarrebbe solo per i debiti fino a 1000 euro). Potrebbero resistere invece, una nuova rottamazione per i debiti fiscali più grandi (unita alla riammissione degli esclusi dalla rottamazione ter) e la replica del taglio del cuneo fiscale di due punti percentuali per i redditi fino a 35 mila euro. Bisognerà attendere il decreto fiscale collegato alla legge per avere un dettaglio delle misure.

Le altre misure

Per quanto riguarda le pensioni, per il superamento della Fornero si va verso quota 103, come da tempo anticipato dagli addetti ai lavori. In tema fiscale resta un caposaldo della manovra fortemente voluto da tutta la maggioranza, l’estensione della flat tax per gli autonomi da 65 a 85mila euro, ma sparisce la rimodulazione incrementale per i lavoratori dipendenti. Confermato anche l’innalzamento, a partire dal 1° gennaio 2023, del tetto contante da 2 a 5mila euro.

Nella nuova “pace fiscale” come detto si va verso l’azzeramento delle cartelle al di sotto dei mille euro ed una nuova rottamazione (la quater) per riammettere anche i decaduti dalla precedente, ma decade la voluntary disclosure per il ritorno dei capitali dall’estero.

Le risorse per i provvedimenti in materia fiscale potrebbero in parte arrivare anche da una revisione del reddito di cittadinanza da cui il governo conta di ricavare fino a 2 milardi. La misura resterebbe limitata ai soli non occupabili e si ragiona su una riduzione dell’assegno. Infine, si discute ancora (con la Lega di Matteo Salvini palesemente contraria) di un inasprimento delle sanzioni per violazioni stradali.

Infine, come riporta oggi Il Sole 24Ore, per rimediare nuove entrate ci sarebbe allo studio del governo anche  la tassazione delle plusvalenze derivanti dalle cripto-attività. “Quando si parla di cripto-attività ci si riferisce alle cosiddette valute virtuali, considerati beni speculativi, tra cui figurano anche i bitcoin”, spiega il quotidiano economico.