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Leonardo Da Vinci era dislessico? Uno studio svela il “segreto” del genio fiorentino

23/03/2021 16:50 - Aggiornamento 23/03/2021 16:58

Leonardo era dislessico? Ad oltre 500 anni dalla morte una ricerca, pubblicata su “Brain” nel 2019, portata avanti dall’Università di Pavia e dal King’s College di Londra, ha posto l’attenzione sul modo di lavorare del genio fiorentino, sulla base dei dati storici e delle cronache dell’epoca, arrivando ad un’ipotesi sorprendente. Secondo gli studiosi l’artista potrebbe essere stato affetto da ADHD, un disturbo da deficit di attenzione e iperattività. La prova arriverebbe sia dalla sua straordinaria creatività, sia dal fatto che era in grado di progettare contemporaneamente più opere. Leonardo tendeva spesso a rinviare i suoi lavori e talvolta li lasciava incompleti.

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Leonardo era dislessico

Leonardo era dislessico? Uno studio svela il “paradosso” del genio fiorentino

L’articolo uscito sul giornale di neurologia Brain indugia su dettagli che rafforzerebbero la “diagnosi”: Leonardo era mancino, probabilmente affetto da dislessia, come dimostrerebbero alcuni errori presenti sui suoi taccuini, e il linguaggio suo prevaleva nell’emisfero destro. «Mancava di perseveranza, senza una pressione o una guida esterna che lo spronava si perdeva», ha raccontato alla “Provincia Pavese” Paolo Mazzarello del Dipartimento di Scienze del Sistema Nervoso e del Comportamento dell’Università di Pavia. 

«Spero che il caso di Leonardo dimostri come l’ADHD non sia legato a un basso quoziente intellettivo o a mancanza di creatività, ma piuttosto alla difficoltà di capitalizzare il proprio talento naturale. Mi auguro che l’eredità di Leonardo ci aiuti a cambiare lo stigma che circonda l’ADHD», ha spiegato, invece, all’Ansa Marco Catani, direttore del Natbrainlab al King’s College di Londra. «Leonardo l’artista, lo scienziato, l’architetto, l’inventore, il cui genio è stato percepito come il fascino di un indovinello insondabile. Ma alcune delle parole scritte su Leonardo dopo la sua morte a Clos-Lucé in Francia il 2 maggio 1519, accennano a un uomo molto diverso da quello che molti di noi presumono di conoscere. Secondo il suo primo biografo Giorgio Vasari, Leonardo morì lamentandosi “di aver offeso Dio e l’umanità per non aver lavorato alla sua arte come avrebbe dovuto”», si legge nelle battute iniziali del saggio scientifico.

Leonardo Da Vinci

«Una grande mente», che non è riuscita a «completare così tanti progetti»

«La storia di Da Vinci è quella di un paradosso: una grande mente che ha abbracciato le meraviglie dell’anatomia, della filosofia naturale e dell’arte, ma non è riuscita a completare così tanti progetti. L’eccessivo tempo dedicato alla progettazione delle idee e la mancanza di perseveranza sembra essere stato particolarmente dannoso per finalizzare compiti che in un primo momento avevano attirato il suo entusiasmo. La lotta cronica di Leonardo per distillare la sua straordinaria creatività in risultati concreti e mantenere gli impegni è stata proverbiale nella sua vita e presente fin dalla prima infanzia», si legge sempre nel saggio che porta la firma degli studiosi Catani e Mazzarello. 

L’ADHD potrebbe spiegare questi aspetti particolari del temperamento di Leonardo, come pure il suo strano genio. Per Catani l’aspetto più dirompente della mente del fiorentino era proprio la sua straordinaria curiosità, che da un lato lo rendeva creativo, dall’altro lo portava a distrarsi. Leggi anche l’articolo —> Premio Strega, i dodici finalisti (con qualche sorpresa): chi ha realizzato il logo di quest’anno