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L’asse che vorrebbero creare Letta e Conte potrebbe essere già destinato a morire

25/03/2021 11:52 - Aggiornamento 25/03/2021 12:06

Il nuovo centrosinistra è nelle mani di Enrico Letta e Giuseppe Conte. Ieri hanno passato oltre un’ora in riunione a parlare di… Tutto. Dalla pandemia alla crisi, dall’Europa a Draghi. Toccando anche per il tema delle elezioni amministrative e politiche. Ci vuole un piano e deve essere condiviso, se si vogliono raggiungere degli obiettivi. Obiettivi che partono, appunto, dalle amministrative. E che sulle stesse potrebbero anche morire.

Letta Conte, verso l’asse PD-M5S

Proprio le elezioni amministrative saranno il banco di prova del nuovo Partito Democratico diretto da Enrico Letta e del futuro Movimento 5 Stelle capitanato da Giuseppe Conte. E che si voglia andare verso un appoggio reciproco, vista la pubblicizzazione dell’incontro, sembra ormai essere cosa ovvia. “E’ il vero test per la costruzione di una coalizione in vista delle Politiche“, ha infatti sottolineato Letta. “Dobbiamo aprire un cantiere prioritario, consolidare e rendere sistematici i nostri rapporti.” Si presume, quindi, che queste riunioni da ora in poi avverranno con frequenza, anche perchè i due nutrono una stima reciproca. E, a detta del segretario dem, condividono “una nuova affascinante avventura“.

Cosa significa questo? Che i rapporti tra il Partito Democratico di Letta e il Movimento 5 Stelle di Conte sono destinati a stringersi sempre di più. “Il PD sarà il nostro interlocutore privilegiato“, ha infatti sottolineato l’ex presidente del Consiglio pentastellato a margine della riunione di fronte ai giornalisti. Anche perché, ai grillini, i dem potrebbero risultare utili per entrare a far parte del Pse, e questo non dobbiamo dimenticarlo.

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conte

Letta Conte, un rapporto che potrebbe non reggere le prossime Amministrative

Ma anche se le intenzioni sono propositive, i problemi persistono. Soprattutto quelli che appesantiscono la questione delle Amministrative. “Stiamo lavorando per creare la giusta sinergia perchè chi va da solo rischia di essere meno efficace”, ha dichiarato Conte. Uno dei nodi più importanti è quello di Roma, dove la “sinergia” sembra essere ancora lontana. Per non dire lontanissima. Solo pochi giorni fa, infatti, il presidente del Lazio Nicola Zingaretti, di fronte alle telecamere di Di Martedì, ha puntato il dito contro la sindaca grillina dicendo che “la candidatura di Raggi sarebbe una minaccia”. Insomma, non un buon punto di partenza per creare delle “sinergie”. La risposta della prima cittadina, poi, non si è fatta attendere: “Le parole sono come pietre. Non è lecito provare a emarginare chi è realmente minacciata dalla criminalità”.

E se dopo queste parole una parte del Movimento 5 Stelle chiede all’ex segretario di scusarsi, dall’altra il PD sta rispondendo con una mozione di sfiducia nei confronti della sindaca. Ma non dovevamo parlare di sinergia? Lo stesso, poi, sembra essere il destino di Torino e, forse, anche Napoli. Nella città campana dovrebbe esserci già l’accordo per sostenere la candidatura di Roberto Fico, ma ancora manca il lascia passare del presidente di Regione Vincenzo De Luca. Come riporta Maria Teresa Meli sul Corriere della Sera, poi, un altro nodo importante, che potrebbe rischiare di far incrinare sul nascere questo rapporto, è quello della riforma elettorale. Letta vorrebbe andare verso un sistema maggioritario, Conte no. E proprio per questo preferiscono, almeno per il momento, non tirare nemmeno fuori l’argomento.

Letta ha ottenuto i nuovi capogruppo

Intanto, il suo primo obbiettivo Letta l’ha portato a casa. Ha ottenuto la nomina delle due nuove capogruppo. Sebbene inizialmente Andrea Marcucci sembrava non essere intenzionato a fare un passo indietro, alla fine ha ceduto. E così sono arrivati i nomi: la guida del gruppo al Senato oggi verrà affidata a Simona Malpezzi, mentre quella del gruppo alla Camera a dovrebbe essere data in mano a Debora Serracchiani.

Tra l’altro, mentre Letta sta organizzando incontri un po’ con tutti, sembra non esserci in agenda una riunione con Matteo Renzi. “Non è in programma”, ha infatti dichiarato il leader di Italia Viva. Non sarà che Letta voglia dare un segnale di distacco? >> Tutte le notizie di UrbanPost