“Per odio intolleranza e discriminazione non c’è posto nella nostra Unione. Ecco perché oggi e ogni giorno stiamo dalla parte del rispetto delle diversità e dell’uguaglianza Lgbti”. Sedici capi di Stato e di Governo dei Paesi membri dell’Unione europea hanno firmato una lettera condivisa indirizzata ai vertici dell’Unione per ribadire il loro impegno nella difesa dei diritti della comunità Lgbt+. Tra le tante, spicca anche la firma del nostro presidente del Consiglio Mario Draghi.
LGBT+, la lettera firmata dai Presidenti dei Paesi dell’Ue
“Per odio intolleranza e discriminazione non c’è posto nella nostra Unione. Ecco perché oggi e ogni giorno stiamo dalla parte del rispetto delle diversità e dell’uguaglianza Lgbti affinché le future generazioni possano crescere in un’Europa basata sull’uguaglianza e il rispetto”, si legge nella lettera firmata da sedici diversi capi di Stato e di Governo dell’Unione europea. Pubblicata anche sul profilo Twitter della presidenza del Consiglio, l’iniziativa è volta a ribadire la vicinanza nei confronti della comunità Lgbt+, e anticipa l’evento Lgbti Pride Day del 28 giugno. “Alla luce delle minacce contro i diritti fondamentali e in particolare contro i diritti di non discriminazione sulla base dell’orientamento sessuale”, i Presidenti si sono schierati dalla parte della tutela.
“Sarà un giorno per ricordare che siamo società diverse e tolleranti, impegnate nel libero sviluppo della personalità di ciascuno dei nostri cittadini. Incluso il loro orientamento sessuale e identità di genere. Sarà inoltre un momento per celebrare che, negli ultimi anni, abbiamo fatto una lunga strada a favore di questi principi, che riteniamo essere il fondamento dell’Unione europea. Il rispetto e la tolleranza sono al centro del progetto europeo. Ci impegniamo a portare avanti questo sforzo, assicurandoci che le future generazioni europee crescano in un’atmosfera di uguaglianza e rispetto”. Le tempistiche non sono casuali: anche se non direttamente citata, la lettera arriva direttamente ai vertici dell’Ue in seguito alla legge varata di recente da Budapest, “contro la propaganda gay verso i minori”. Una vera e propria norma anti Lgbt+.
ARTICOLO | Conte sta perdendo la pazienza con Grillo e l’ipotesi di un partito suo si avvicina
ARTICOLO | Mario Draghi piace a tutti: la chiave del suo successo è la concretezza
Chi ha firmato la lettera in difesa dei diritti LGBT+
La lettera è stata firmata da sedici diversi leader dell’Unione europea: Alexander De Croo (Belgio), Mette Frederiksen (Danimarca), Angela Merkel (Germania). Poi ancora da Kaja Kallas (Estonia), Micheal Martin (Irlanda), Kyriakos Mitsotakis(Grecia), Pedro Sanchez (Spagna). Da Emmanuel Macron (Francia), Mario Draghi (Italia), Nicos Anastasiades (Cipro), Kriajanis Karins (Lettonia), Xavier Bettel (Lussemburgo), Robert Abela(Malta). Infine, hanno aderito all’iniziativa Mark Rutte (Paesi Bassi), Sanna Marin (Finlandia) e Stefan Lofven (Svezia). >> Tutte le notizie di UrbanPost