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Mario Draghi piace a tutti: la chiave del suo successo è la concretezza

24/06/2021 11:55 - Aggiornamento 24/06/2021 11:58

Concretezza: Mario Draghi ha riportato nella politica italiana quella serietà che negli ultimi anni era andata perduta. Ha lasciato da parte i discorsi e le promesse da campagna elettorale in favore di un lavoro in grado di accumulare risultati. D’altronde, non è un politico di professione. E forse proprio per questo Mario Draghi non solo riesce a concentrarsi di più sugli obiettivi preposti, ma sta anche aumentando di giorno in giorno il gradimento nei suoi confronti da parte dei parlamentari, nessuno escluso. Da destra a sinistra, praticamente, si può dire che oggi tutti lo ammirino e lo rispettino. Una cosa che, bisogna ammetterlo, non si vedeva da parecchio tempo.

Mario Draghi

Mario Draghi gradimento, da destra a sinistra tutti lo amano

Sarà che anche Mario Draghi ha sempre dimostrato una certa considerazione nei confronti di tutti gli onorevoli. Che siano della maggioranza o dell’opposizione poco importa. Sarà, poi, che deve aver scoperto che le vesti da presidente del Consiglio gli calzano a pennello. Così, dalla lista di cose da fare presentata a inizio maggio, quel giorno che si lasciò scappare il commento: “Accidenti quante cose ci sono da fare!”, sta spuntando un obiettivo dietro l’altro. E, appunto, lo sta facendo lasciando chiuso in un cassetto tutto quello che può essere demagogia e campagna elettorale. Mario Draghi, insomma, sta dimostrando concretezza.

E’ riuscito a far tornare all’ordine del giorno argomenti che, praticamente, erano stati dimenticati, come il tema dell’immigrazione in Europa. Ha preso posizione rispetto alla diatriba diplomatica con il Vaticano, ha annunciato che “la ripresa economica in Italia e in Europa è in forte miglioramento”. Nella lunga giornata di ieri passata alle Camere, si è verificato qualcosa di diverso: i deputati hanno dimostrato un rispetto plateale nei confronti di Mario Draghi che ribadisce che qualcosa sta cambiando. E a modificarsi è il rapporto tra Mario Draghi e non solo la maggioranza, ma anche l’opposizione.

Una dimostrazione perfetta è l’intervento di Francesco Lollobrigida che, dai banchi di Fratelli d’Italia, dopo una serie di considerazioni ha salutato dicendo: “In bocca al lupo, Presidente. Leggeremo agli atti i risultati che porterà a casa e dei quali saremo fieri”. Niente sfida, niente attacchi: rispetto e disponibilità di collaborare. Un’arena così, in Italia, non si vedeva da parecchio tempo.

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stato di emergenza draghi

Draghi e la nuova politica italiana

Ma questa condizione non è caduta dal cielo. Mario Draghi nel tempo ha dimostrato di voler e di poter interagire con tutti i partiti, dalla maggioranza all’opposizione. Dai più grandi ai più piccoli. Una scelta che oggi sta ripagando. Anche ieri, infatti, ha risposto a ogni singolo intervento, citando uno a uno tutti i parlamentari che attendevano un suo commento. “Onorevole Galizia, la migrazione…”, “L’onorevole Tasso ha toccato il punto…”, “L’onorevole Pettarin…”. Dai nomi più noti a quelli più sconosciuti, non ne ha lasciato indietro nemmeno uno, creando un rapporto senza precedenti. Ieri, come ha scritto Fabio Martini su La Stampa, Mario Draghi ha fatto capire che il suo mestiere gli piace, e il Parlamento ha dimostrato di apprezzarlo come mai prima d’ora.

“Signor presidente del Consiglio, mi permetta prima di tutto di dirle che, dopo aver ascoltato il suo intervento di oggi, ben si colgono le ragioni del commento del primo ministro spagnolo Pedro Sanchèz che dice: quando parla Draghi, tutta Europa lo ascolta in silenzio”, ha affermato Andrea Corsini di Forza Italia. “E’ dal Consiglio europeo del 2018 che il tema dei migranti non viene affrontato e, come ha detto lei, è grazie a una richiesta italiana che questo tema torna centrale”, ha invece detto Francesca Galizia del Movimento 5 Stelle, abbandonando per una volta le lodi all’ex Premier Giuseppe Conte. Insomma: Draghi con la sua serietà, con il suo modus operandi lontano da quello a cui ci eravamo abituati negli ultimi venticinque anni, sta rimettendo in sesto la politica italiana a suon di serietà e risultati.

Come si suol dire: con poche chiacchiere. E gli effetti si vedono, anche tra le mura dei Palazzoni romani. >> Tutte le notizie di UrbanPost